Essere educati al consumo (del gioco) è prioritario per non… “azzardare” troppo. Non si scappa da questo dilemma sul mondo-gioco: la distinzione tra gioco lecito e gioco illecito. Bisognerebbe che lo Stato, gli Amministratori locali (e già qui certamente ci sarebbero problemi), Associazioni e cittadini indirizzassero i loro sforzi verso l’educazione al consumo (del gioco) e ad una “vera responsabilizzazione” e ad una “vera esposizione” del gioco quale divertimento ed intrattenimento. Troppe sale da gioco “allettanti”, ma senza concessioni o permessi, vivono sul territorio: risultano essere oltre 5mila in Italia contrapposte alle circa 9mila regolari. In più si deve constatare la presenza di circoli in cui si gioca (assolutamente in modo tranquillo ed illegale) al poker live. Distinguere, quindi, tra l’offerta di gioco lecito e di Stato -quella che garantisce risorse per l’Erario e certezza di pagamenti di vincita per i giocatori- e quella illegale -quella che va “contro” lo Stato- è sempre più difficile sopratutto se l’unica “arma legale” per arrivare ai consumatori è il veicolo della pubblicità.
La “male-educazione” al gioco è “pericolosa” . La mancanza di consapevolezza dei giocatori, e la loro poca responsabilità, è sfruttata dal mondo-illegale che “accattiva” l’attenzione con promozioni di vincite “eclatanti” e “bonus impossibili da rifiutare”: il mondo-gioco-legale non ha armi se non sperare che lo Stato, le Amministrazioni, le Associazioni smettano di lottare contro il mondo del gioco pubblico e lo sostengano, aiutando così i giocatori “ancora in erba” a ben distinguere su dove passare il proprio tempo libero e con quali giochi impegnare la propria astuzia e la propria sagacia. Non si crede di “chiedere in fondo la Luna” a chi ci governa ed a chi, in fondo in fondo, ha fatto entrare il gioco nelle nostre vite ed adesso… ci lascia soli a destreggiarci in un labirinto di “evanescenti” proposte che possono mettere a “disagio” la nostra tranquillità.