Come ne uscirà il gioco? Non si capisce se la “guerra” che si sta battagliando sia contro il gioco d’azzardo lecito, oppure tra le Regioni ed i Comuni per mettere in atto il regolamento più duro e punitivo. Così nell’arco di poche settimane sono usciti regolamenti restrittivi al massimo e l’offerta del gioco lecito ne esce disfatta da questa sorta di “cilindro”…. Si vuole indicare solo due Comuni nel caso specifico che servono da “specchio” per tutti gli altri: Milano e Faenza. Il primo ha statuito l’orario di accensione delle slot limitandola a due fasce orarie “striminzite”: dalle 9 alle 13 e dalle18 alle 23. Qualsiasi violazione sarà punita con una sanzione che può arrivare a 500 euro. Il secondo Comune ha previsto, invece, non fasce orarie ma accensione continuativa dalle 10 alle ore 24 con esposizione degli orari di funzionamento. Anche qui la sanzione in caso di mancata applicazione della norma sarà di 500 euro.
E se tutti seguissero questi esempi? Si prevede che altri Comuni, come quello di Pavia, seguiranno questo “indirizzo restrittivo” e quindi anche là gli orari verranno limitati. Si sta solo aspettando che la Giunta di quella città prepari un’ordinanza in base alla quale le “macchinette” non potrebbero rimanere accese per più di otto ore giornaliere. Da questo “bel quadretto” certamente il gioco lecito non ne esce “ben ritratto”, non tutela i consumatori, e sopratutto porta solo vantaggio al gioco illegale che nelle sue svariate forme rischia veramente di riprendersi il sopravvento su quello legale. Chi ha voglia di passare un’oretta giocando con le slot, ma a causa dell’orario non può farlo presso la sua tabaccheria di fiducia, potrebbe essere indirizzato “altrove” ove sono disponibili i “famigerati e vietatissimi totem”. Certamente con queste restrizioni si rischia di tornare indietro dopo tanti passi fatti invece in avanti in nome della trasparenza e della legalità: se succederà di chi sarà la colpa?