La recente Relazione annuale al Parlamento del Dipartimento politiche antidroga (DPA) si è occupata in particolare di due aspetti del gioco: la sua diffusione tra i minori e la numerosità dei soggetti in trattamento per patologie collegate al gioco compulsivo.
Utilizzando la versione italiana del questionario South Oaks Gambling Screen – Revised for Adolescents (Sogsra) è stato possibile identificare all’interno della popolazione scolastica di 15-19 anni, una quota di giocatori sociali pari al 6,0% degli intervistati, una quota di giocatori problematici (4,2%) ed una quota di giocatori patologici (3,7%). Si stima, quindi, che circa l’8% degli studenti abbia un approccio problematico o addirittura patologico al gioco d’azzardo. Osservando tale fenomeno nel biennio 2013-2014, si riscontra una tendenza alla contrazione dei casi di studenti problematici e patologici rispetto al comportamento del gioco d’azzardo.
In secondo luogo, attraverso la rilevazione Gap-Dpa è stato chiesto alle Regioni/PP.AA. di trasmettere dati riepilogativi sui soggetti affetti da gambling patologico e sottoposti a trattamento presso le proprie strutture di cura. Emilia Romagna, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Toscana, Umbria e Valle d’Aosta non hanno comunicato i dati in quanto la trasmissione di tale flusso non era obbligatoria o per l’assenza di un sistema di rilevazione specifico. Fatta tale premessa possiamo dire che i soggetti sottoposti a trattamento per gioco patologico nel corso del 2013 sono stati 6.804 (83,2% maschi). Lombardia e Veneto sono le regioni con il maggior numero di soggetti trattati.