Visto, rivisto, sentito e risentito. Sembra già di averlo vissuto questo “momento”: infatti, le elezioni si avvicinano relativamente ad una parte del nostro Bel Paese e, di conseguenza, si riaprono i dibattiti pre-elettorali e di “mera propaganda” che si occupano (come di consueto) del “gioco”. Sì, in realtà si è già visto questo “atteggiamento della nostra politica” e ci prepariamo ad ascoltare le solite vecchie e ritrite diatribe su “gioco sì, gioco no, gioco… forse” e sinceramente ne faremmo volentieri a meno. Il mondo del gioco è arrivato ad un punto che non ne può veramente più di parole, ma ha un’assoluta necessità di fatti concreti e di realizzazione di promesse, prima che queste rimangano ahimè “tristemente” tali, e di non rimanere nel “suo pantano”. Questo “pantano” non è più gestibile e sta portando inevitabilmente ad un vero “disastro economico” per il settore.
Discorsi, parole, promesse, iniziative verbali… ma i fatti per il gioco quando si realizzeranno? I discorsi elettorali questa volta, diversamente dalla precedente, saranno più accentuati su tutti i territori trattandosi di elezioni regionali, anche se bisogna tenere presente che proprio le Regioni, con le loro leggi a carattere locale, hanno contribuito sensibilmente a stravolgere il comparto del gioco intervenendo su una materia “riserva dello Stato”…. ma lo Stato le ha lasciate fare. Prepariamoci ad assistere a rappresentazioni “temi caldi” appunto come quello del gioco che andranno a “rintuzzare” i dibattiti delle varie campagne elettorali contenendo promesse floride e risolutive che troppo spesso si dimostrano demagogiche come quella dell’apertura di nuovi casinò che vuole sembrare una soluzione “liberalista”, ma concretamente molto poco realizzabile: in generale il consueto cavallo di battaglia cavalcato da “futuri governatori” sarà quasi sempre una promessa di battaglia al gioco ed alla dipendenza. Discorso trito e ritrito mentre di parole il mondo-gioco è “sazio” e si aspetterebbe veramente qualcosa di tangibile e risolutivo.