Gli “interessi per il gioco” dei nuovi Governatori. Quello che interessa al gioco pubblico è sì certamente il risultato delle elezioni regionali, ma principalmente interessa di più la posizione nei suoi confronti che terranno i vincitori perché questo è stato un argomento di grande attualità “cavalcato” nelle varie campagne elettorali. Sarà importante, quindi, conoscere le idee dei nuovi Governatori sul mondo del gioco d’azzardo visto che ricostruire il rapporto tra Stato ed Enti locali è uno dei temi centrali della riforma del gioco pubblico. In Liguria, per esempio, non si è mai presa una posizione ufficiale sul gioco, mentre la diretta sfidante di Giovanni Toti, “conquistatore”, si era espressa più di una volta proponendo patti tra Comuni che consentissero l’apertura di sale da gioco solo con l’autorizzazione dell’Amministrazione Comunale: bisognerà verificare se il nuovo eletto prenderà qualche spunto da queste “esternazioni” per affrontare il mondo-gioco.
Come è visto il “gioco” nelle altre Regioni? In Veneto per esempio si vorrà lavorare sopratutto sulla prevenzione e sul controllo dei siti di gambling che vanno resi accessibili solo per gli adulti e su un tetto massimo al numero ed all’entità delle giocate di un unico individuo: quindi, non guerra al gioco ma “razionalizzazione”. In Toscana dove si è scelto Enrico Rossi, Pd, si è approvata una legge per il contrasto al Gap ed una stretta su slot machine e Vlt, azioni sull’Irap e divieto di pubblicità al gioco. In Campania, dove l’ha spuntata “l’impresentabile” De Luca, coalizione di centro sinistra, è uscito Stefano Caldoro sotto il quale si erano approvate misure anti GAP contenute nel Collegato alla legge finanziaria regionale del 2014: si vedrà il nuovo “impresentabile” Governatore cosa farà. In Umbria ed in Puglia, entrambe regioni dei “renziani” si continuerà probabilmente nel percorso di contrasto al gioco compulsivo e nello studio di altre misure utili a questo fine. Cosa ne uscirà del gioco?