Nonostante nel corso del 2013 il fatturato dell’industria ha registrato un aumento, tuttavia questa crescita non ha assolutamente rispecchiato le aspettative di aziende, esperti di mercato, legislatori e governi.
I dati dal consueto report annuale della Global Betting and Gaming Consultants (GBGC), ci dicono che nel corso del 2013 è stato registrato un aumento del fatturato globale del solo 1,7%, molto meno di quanto ipotizzato a inizio anno, per una cifra totale che si aggira intorno ai 90 miliardi di euro. In pratica, il mercato del gioco online ha risentito del drastico crollo delle economie nazionali e di quella comunitaria.
Un paese su tutti, la Grecia, che in sei anni ha visto il fatturato del gioco land-based calare del 41% (da 2,15 a 1,26 miliardi di euro), in particolare nel settore dei casinò. Ma anche la Spagna, a dispetto delle promesse, non ha realizzato i numeri che la messa a regime del 2012 aveva promesso.
Stesso dicasi per i mercati di Danimarca e Germania, che hanno messo a regime l’industria rispettivamente nel 2012 e nel 2013 dove, a seguito della nuova regolamentazione, il fatturato derivante dal mercato legale è salito dal 55% al 57%.
Molto probabilmente la causa va ricercata, è spiegato nel report della GBGC, proprio nella tassazione molto alta che i governi hanno imposto alle aziende di gioco per “fare cassa”.
La crisi economica dell’Eurozona, infatti, ha messo a dura prova l’economia comunitaria e quelle nazionali che, pur di portare denaro nelle casse erariali, hanno scelto di mettere a regime un settore che di fatto è piegato da imposte che stanno strozzando molte delle aziende che ne fanno parte.
Anche il Portogallo ha annunciato, ad esempio, l’intenzione di regolamentare il settore durante il corso del prossimo anno applicando tuttavia una percentuale di imposte sul fatturato pari al 20% che probabilmente scoraggerà non poche aziende dal richiedere la licenza. Per non parlare del Regno Unito, finora uno dei mercati più apprezzati d’Europa, che rischia di assistere a un vero e proprio esodo delle aziende di gioco a causa della doppia tassazione annunciata dal Ministero della Cultura locale (DCMS), che prevede il pagamento di tasse non solo da parte dei bookmaker che hanno sede sul territorio britannico ma, anche, di quelli che, pur avendo sede in altre giurisdizioni, hanno l’autorizzazione a offrire prodotti di gioco ai consumatori inglesi.
Vista la situazione certamente non rosea gli esperti di mercato contano molto su una ripresa nel 2014 grazie ai Mondiali di calcio che si svolgeranno in Brasile in estate.