Il “valore aggiunto” delle imprese del mondo del gioco d’azzardo legale. In questo particolare momento storico fare un bilancio o prestare attenzione, ma questa volta seriamente, al settore del mondo del gioco legale è doveroso perchè da tanti, troppi personaggi -politici, amministrazioni, sindaci, Governo- si è preso di mira questo comparto che ha dato tanto alle casse del nostro Erario. Tutte le società e le imprese che vivono e sono attive, ovviamente, producono fatturato attraverso il loro lavoro e quindi portano fiscalità e reddito allo Stato, mentre solo alcune imprese e pochi settori apportano il valore aggiunto del “lavoro” che appunto in questo periodo sembra “utopia”. I nostri giovani sono costretti ad andare all’estero per poterlo trovare o, peggio, per mettere a frutto gli studi che hanno intrapreso e concluso nel nostro Paese, e che non riescono a trovare sbocco sul nostro territorio.
Il “traguardo” di un posto di lavoro. Questo valore aggiunto, il lavoro, è il traguardo che tantissime micro o macro imprese gravitanti attorno al mondo del gioco d’azzardo, sono riuscite ad ottenere impiegando risorse umane in un forte numero, risorse umane che diversamente sarebbero ancora “in mezzo ad una strada” a cercare ciò che le cosiddette “imprese normali” non riescono più ad offrire ed a mantenere e proteggere. In Italia c’è un settore che “assume” e che valorizza la capacità di lavoro: la gestione degli apparecchi da gioco lecito, al cui interno non sono neppure concepibili forme di “aggiramento” della normativa sul lavoro, ovvero di contrazione dei principi fondanti il rapporto di impiego. A ciò si aggiunge che l’apporto di effettiva fiscalità che le imprese di comparto garantiscono al nostro Erario è caratterizzata per “medie” molto elevate e “qualificate”. Questo è il valore aggiunto che il settore del gioco d’azzardo lecito porta al nostro Paese ed è un valore aggiunto di “alto, altissimo rango”.