In questi giorni si sta svolgendo un grande progetto per quanto riguarda la tutela e la sensibilizzazione dei minori sul gioco d’azzardo e tutto quello che riguarda i giochi digitali, ma non solo. Per il momento però questa iniziativa sta coinvolgendo soltanto le scuole di Arezzo i cui protagonisti sono soprattutto i ragazzi in prima persona. Ma perché rivolgere questa campagna proprio ai ragazzini? Perché questa iniziativa ha proprio lo scopo di educare i ragazzi fin da giovani al corretto uso dei giochi e mostrando a loro la pericolosità che potrebbero avere. Se si vuole sconfiggere il gioco patologico è giusto partire dalla radice partendo proprio dai più piccoli in modo tale che quando cresceranno abbiano già avuto una buona educazione soprattutto da esperti su questo tipo ti patologia. Prevenire è meglio che curare quindi.
Questo è quello che sostiene Barbara Bennati, assessore delle politiche educative, che ci fa capire come il mondo moderno e le nuove tecnologie stiano modificando le menti e le abitudini dei bambini e anche le modalità di sentire il rapporto con sé stessi e con gli altri. Per salvaguardare i bambini da questo nuovo mondo quindi il Comune di Arezzo in collaborazione con l’ASL 8 ha promosso questa campagna di sensibilizzazione che sta coinvolgendo alcune scuole nel territorio di Arezzo dove si affronta il problema del disagio degli adolescenti in correlazione ai giochi digitali.
Spiegandovi più nel dettaglio nelle scuole coinvolte sono stati organizzati corsi di formazione per adulti noltre è stato organizzato anche un ciclo di incontri nelle terze classi per approfondire i problemi delle dipendenze digitali tra cui anche la dipendenza dal gioco digitale, dal gioco online e anche dei videogiochi. La campagna è stata organizzata in modo tale da avere un confronto diretto con i ragazzi che quest’ultimo sembrano gradire perché preferiscono avere qualcuno che gli parli a stretto contatto in modo da creare un’empatia reciproca, ed è proprio così che si riesce a creare un buon rapporto con i più giovani.
L’ASL 8 di Arezzo sostiene infatti che queste possibilità ci devono indurre a creare sempre più occasioni di confronto con i ragazzi ma anche con gli adulti. Tutto questo per raggiungere come obiettivo di aiutare i ragazzi a saper riflettere su quello che le nuove tecnologie potrebbero provocagli in modo negativo sulla loro vita psichica e relazionale. Infatti, continua a spiegare Marco Becattini del dipartimento dipendenze dell’ASL 8 i giovani sono molto più esperti degli adulti ad usare le nuove tecnologie e per questo motivo sembrano non aver più bisogno di loro escludendoli dal loro mondo tecnologico che si creano, ed a tale proposito si sta creando un’emergenza educativa perché è le probabilità di cadere nel gioco d’azzardo tra slot machine, sale scommesse ecc, potrebbero essere alte quando cresceranno.
Barbara Bennati ci tiene a sottolineare in oltre che proprio attraverso un’efficace azione di prevenzione, come ad esempio questa campagna, potrebbe avere di benefici per un cambiamento culturale della società rivolgendoci a quante più persone possibili attraverso una rete di attività continuativa e ben organizzata per raggiungere come obiettivo non solo quello di formare e sensibilizzare le persone, ma anche quello di stimolarle nel cercare il proprio benessere e di utilizzare gli strumenti digitali in modo corretto per poter risolvere i propri problemi e di cercare il miglior equilibrio possibile nel contesto in cui vive.
Anche io nel mio piccolo ho voluto contribuire nel fare conoscere questa lodevole iniziativa a quante più persone possibili attraverso questo mio articolo, sperando che possa essere un inizio di imitazione, un’imitazione che magari potrebbe essere presa in considerazione anche in tanti altri territorio e in tante altre scuole.