Anche nel 2014 il settore dei giochi chiuderà il bilancio annuale con una flessione. Si scende fino a quota 82,7 miliardi con un calo del 1,5% rispetto all’anno precedente, che riguarda un po’ tutto il settore. Fatta eccezione per le scommesse che a fine anno avranno generato, si stima, un volume di gioco di 5,3 miliardi. Le scommesse sportive, infatti, stanno tornando in auge dopo un periodo di crisi e l’anno appena trascorso sembra essere il definitivo punto di svolta rispetto al passato. Nel mese di novembre, infatti, sono stati raccolti di 465 milioni di euro totali, un dato in forte crescita (+32,8%) se confrontato con lo stesso mese del 2013. Non si tratta di record, ma poco ci manca perché per trovare un dato più elevato bisogna tornare indietro al novembre 2008, quando il settore incassò giocate per 477 milioni di euro.
Facendo una proiezione sull’intero anno, il settore delle scommesse sportive dovrebbe chiudere il 2014 con una raccolta complessiva di circa 4,2 miliardi di euro, una delle più elevate di sempre e paragonabile a quella di un altro anno con i Mondiali di calcio, il 2010, quando il segmento chiuse con incassi per 4,3 miliardi di euro. Nei primi undici mesi del 2014, così come riportato dai dati diffusi dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, sono stati raccolti quasi 2,4 miliardi di euro. La Campania si conferma la regione dove si gioca di più: oltre 575 milioni di euro, pari al 25% del totale nazionale. Seguono la Lombardia con 318 milioni (13%) e il Lazio che chiude il podio con una raccolta di 257 milioni (11%). In fondo alla classifica il Molise e la Valle d’Aosta che complessivamente non superano i 13 milioni di fatturato. L’analisi della raccolta media per punti di scommesse presenta, invece, qualche sorpresa. Rispetto alla media nazionale (283 mila euro) quattro regioni spiccano rispetto a tutte le altre con una raccolta superiore ai 300 mila euro: Trentino (349), Emilia Romagna (336), Marche (315) e Toscana (307). Entrando ancora di più nel dettaglio, a livello provinciale, Napoli si conferma il fulcro del mercato dove si concentrano il 17% di tutte le scommesse sportive piazzate nel nostro Paese (389 milioni di euro). Seguono con distacco Roma e Milano rispettivamente con 206 e 153 milioni di raccolta. L’analisi della raccolta media per punti di scommesse presenti sul territorio pone in vetta alla classifica Prato con 473 mila euro per ciascuno dei 30 punti, per un totale di 14 milioni di euro di incassi. La città toscana è prima davanti a Fermo con 462 mila euro raccolti nei suoi 34 punti vendita. Terzo posto per Isernia, con 441 mila euro per 10 punti vendita e un totale di 4,6 milioni. Ultima la provincia di sarda di Ogliastra dove i suoi 3 centri scommesse hanno raccolta 41mila euro ciascuno.
La crisi degli ultimi anni sembra scongiurata, ci auguriamo solamente che le recenti norme sui giochi, contenute nella legge di Stabilità, che prevedono l’assoggettamento dei CTD solo ad alcuni degli obblighi operativi che ha la rete legale, non vanifichino gli sforzi fin qui compiuti da tutta la filiera.
