Capitolo Normativa sui casinò online: una parte ostica e soggetta ad interpretazioni; come già detto, non siamo avvocati e basiamo i nostri articoli a riguardo sulle informazioni trovate su internet e su pareri che alcuni avvocati, anche con esperienza nel settore del gambling, ci hanno dato.
Fatta questa doverosa premessa, nel 2006 il parlamento Italiano emette un decreto atto a bloccare di fatto l’accesso a siti .com (con siti.com intendiamo sempre siti senza licenza aams) da parte di utenti Italiani: in pratica tutti gli utenti che navigano su Internet dall’Italia non riusciranno più ad accedere a determinati siti, ma arriveranno su una pagina dell’AAMS (l’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, che di fatto controlla il gioco in Italia) che avvisa che il sito è stato bloccato.
Le motivazioni: tutelare il giocatore con un’offerta di gioco controllata ed incassare le tasse da un prodotto .it che è tassabile in Italia (i casinò .com logicamente, non essendo in italia, pagano di norma le tasse nel paese dove hanno la giurisdizione).
In pratica tuttavia l’AAMS ha dichiarato illegali giochi come il blackjack, la roulette, il chemin de fer, insomma i classici giochi da casinò, rendendo di fatto illegale l’offrire questi giochi a terze parti e giustificando l’oscuramento dei .com. Questa azione ha ha portato alcune associazioni a denunciare l’italia verso la corte di giustizia europea, in quanto violata la norma EU sul libero commercio (anche perchè, come tutti sanno, il blackjack, la roulette ed il chemin de fer sono presenti nei casinò municipali, anche se a livello normativo dovrebbero a questo punto essere illegali). Non è ben chiaro perchè una società con sede in Inghilterra ad esempio, non può offrire un prodotto ad una persona residente in Italia, allo stesso modo come, se lo desidero, posso acquistare un libro da amazon.co.uk invece che andare in Libreria .
La legge poi è cambiata, il Blackjack è diventato legale (ma non le slot machines online) ed alcune società hanno richiesto a questo punto una licenza per operare in Italia nell’ambito dei casinò online, cosa che allo stato attuale, Agosto 2012, vede in Italia una ventina di operatori online.
E di fatto il blocco operato nei confronti dei .com continua, siamo in attesa di qualche cambiamento legislativo che risolva una volta per tutte questa ambiguità tutta italiana, e faccia chiarezza sul tema.