Tessera sanitaria e ludopatia. Consigli utili.

Rieccoci qui a parlarvi nuovamente di un argomento che a noi di Casinò Sicuri sta più a cuore ovvero la ludopatia e i suoi strumenti per poterla combattere. Molto tempo fa la ludopatia oltre a essere poco oggetto di discussione non era nemmeno presa in considerazione dal sistema nazionale come malattia a tal punto che non vi era nessun tipo di legge o regolamento per poterla contrastare nemmeno in minima parte. Con il passare degli anni però, dopo essersi accorti di una crescita abnorme di casi in cui molti soggetti sperperavano i propri denari non soltanto alle Slot Machine da bar ma anche in molti altri giochi da Casinò Online, la questione è riuscita ad arrivare fino in parlamento in cui si presero decisioni per introdurre leggi ad hoc per contrastare una volta per tutte il fenomeno della ludopatia rendendola al pari di una tossicodipendenza la quale ha come protagonista il gioco ossessivo compulsivo. Presto venne anche riconosciuta dalle ASL e aperti centri specializzati per potersi curare. In oltre una delle genialate del governo era stata l’introduzione della tessera sanitaria per giocare a una qualsiasi macchinetta presente nei locali, quindi per poter giocare a una slot machine bisogna prima inserire nell’apposita fessura di una qualsiasi slot machine la tessera sanitaria e attende che il sistema ci riconosca come maggiorenni oppure di non essere stati esclusi dal gioco, dopo aver terminato i controlli se è tutto apposto sarò possibile giocare alla macchinetta altrimenti si viene rifiutati.

Ma la tessera sanitaria serve davvero a contrastare la ludopatia? Proprio nella puntata di Striscia la Notizia del 6 ottobre 2021 è sorto un caso dove un cittadino svizzero ludopatico era stato bandito da tutti i Casinò svizzeri, ma per sua fortuna (o sfortuna) abitando vicino al confine con l’Italia li basta percorrere pochi chilometri per raggiungere un qualsiasi locale italiano, giocando a una qualsiasi macchinetta, e con una qualsiasi tessera sanitaria. Si perché (anche se in minoranza) molti gestori italiani forniscono ai clienti sprovvisti una tessera sanitaria per poter giocare. Infatti basta farne richiesta ed ecco che spuntano come funghi tessere sanitarie dalle tasche dei proprietari. Una parente di questo cittadino svizzero quindi, esasperata, si è rivolta a Striscia la Notizia per raccontare questo fatto siccome a nulla è servito questo sistema per fermare il proprio parente bandito dai giochi in svizzera ma non in Italia siccome il sistema sanitario nazionale italiano non può andare a guardare i dati di un cittadino svizzero.

Quindi si evince che il sistema della tessera sanitaria da introdurre nelle macchinette prima di giocare non serve a una cippa (detto proprio terra terra!). Anche un ragazzino con la complicità di un parente può andare a giocare con la tessera sanitaria di uno zio o magari anche del papà, infatti la macchinetta non ti vede e non capisce se sei davvero maggiorenne oppure no, i gestori si però ti vedono ma chiudono 2 occhi pur di guadagnare.

Per questo motivo questo sistema andrebbe rivisto in modo da proteggere più seriamente chi è colpito dalla ludopatia il quale (vi ricordiamo) è un disturbo molto serio perché oltre a rovinare il diretto interessato potrebbe rovinare anche un’interna famiglia se quest’ultimo sperpera tutti gli averi famigliari.

In attesa che venga colmata questa lacuna ecco che Casinò Sicuri vi offre alcuni semplici consigli per poter aiutare un ludopatico soprattutto se è un vostro conoscente:

 

  1. Il primo passo da fare è quello del primo approccio e bisogna farlo in modo corretto altrimenti potrebbe compromettere tutto il percorso di cura. Per poterlo fare nella maniera più corretta possibile non bisogna fare pressioni verso il soggetto ludopatico, non obbligarlo o costringerlo a curarsi. Questo perché potrebbe scatenare dentro di lui un senso di ribellione il quale lo spinge a giocare molto di più volendo avere il pieno controllo dei propri atti senza che ci sia nessuno che gli dica cosa fare. Il primo approccio corretto quindi per poter aiutare un ludopatico è quello di un avvicinamento a piccoli passi ma a distanza. Questo significa che bisogna semplicemente esprimere al proprio parente o amico che soffre di questo disturbo la nostra vicinanza e che nel caso in cui in un futuro riuscirà a prendere coscienza del suo problema e vorrà curarsi di sua spontanea volontà (sottolineo di sua spontanea volontà) noi gli staremo vicino, di fidarsi di noi aiutandolo ad affrontare tutti gli step necessari per poter sconfiggere una volta e per tutte la ludopatia. Al contrario di tante e troppe parole quindi bisognerà soltanto dirgli ad esempio che <<Se un giorno vorrai uscire da questa bestia puoi contare su di me e io ti aiuterò in tutto e per tutto>>. Vedrete che un giorno queste vostre semplici parole li torneranno molto utili e il giorno in cui vorrà liberarsi di questo disturbo voi sarete la prima persona che andrà a cercare.

 

  1. Fatto il primo passo ovviamente dovrete cercare di mantenere la vostra promessa quindi aiutarlo in tutto il suo percorso e questo significa che dovrete fargli trovare tutta la pappa pronta (come si usa dire), quindi dovrete essere voi a contattare la ASL o un qualsiasi centro specializzato, organizzargli gli appuntamenti e magari anche accompagnarlo, etc. Questo perché, credetemi, il solo fatto di ammettere di avere un problema e di decidere di curarsi è già un notevolissimo sforzo che si è dovuto affrontare e quindi dovendo anche organizzare tutte le questioni burocratiche del caso potrebbe portare il ludopatico ad arrendersi e abbandonare le cure magari anche dopo 1 giorno. Quindi il vostro aiuto nell’organizzare il tutto li porterà soltanto molti benefici.

 

  1. La terza fase ovviamente è quella di continuare a seguirlo per tutta la durata della terapia dandogli anche un semplice supporto psicologico bombardandolo di rinforzi positivi e magari anche di ricompense per ogni suo progresso. Ad esempio dirgli frasi del tipo: <<Bravo! Ce la farai!>>. E quando avrà fatto dei progressi ad esempio l’essere riuscito a non giocare per una settimana offrirgli una cena, un film al cinema o una qualsiasi altra ricompensa a lui gradita. Tutti questi rinforzi positivi lo indurranno a non abbandonare mai la terapia e a sentirsi sempre gratificato facilitandoli di molto il raggiungimento del suo obiettivo.

 

  1. La quarta fase consiste nel continuare a stargli vicino anche dopo aver raggiunto il suo obiettivo liberandosi finalmente dalla ludopatia. Questo perché le ricadute sono sempre dietro l’angolo soprattutto all’inizio, infatti al primo tentativo le probabilità di scarso successo sono piuttosto elevate, e questo anche dopo aver completato tutto l’iter della terapia. Le tentazioni sono molte e il desiderio di voler giocare potrebbero riaffiorare anche solo sedendosi al tavolo di un qualsiasi bar dove vi sono slot, oppure anche solo guardando la tv con le tante pubblicità sul gioco (ancora presenti). Quindi bisognerà continuare a seguire il vostro parente ludopatia prima, durante, anche dopo la terapia. Nel caso di ricadute bisognerà semplicemente ripartire da 0 ovvero dal primo passo e senza forzature, infatti la chiave del successo dipende soprattutto dalla spontanea volontà di volersi curare altrimenti il tutto potrebbe esser vano. Ovviamente dovrete essere molto pazienti.

 

In attesa che vengano proposte norme un po’ più efficaci per aiutare i soggetti ludopatici vi abbiamo voluto offrire questi semplici consigli la cui fonte è tratta dal percorso di studi di colui che hai redatto questo articolo avente come titolo Tecnico dei Servizi Sociali e con nozioni di psicologia. Quindi diciamo che noi di Casinò Sicuri non siamo proprio dei ciarlatani 🙂

Questo è solo uno dei tanti articoli utili che noi di Casinò Sicuri vi offriamo tutti i giorni per aiutarvi a giocare ai Casinò in modo corretto, sereno e soprattutto sicuro! Quindi continuate a leggerci e se volete commentate!

 

Antonio Riccardi

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Dopo aver iniziato la sua avventura su Casinosicuri come commentatore, Antonio inizia a scrivere news ed articoli ed entra ufficialmente a far parte della redazione nel gennaio del 2012 con il suo stile inconfondibile ed i suoi articoli sempre piuttosto curiosi.

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