Il “percorso” del gioco d’azzardo con i nostri “variegati” Governi. Negli ultimi quattro Governi, ed anche in questo, non vi è stata una “difesa” del mondo del gioco d’azzardo o almeno “qualcosa” che si potesse chiamare tale. Nessuno ha impugnato le varie leggi regionali che hanno solo portato restrizioni sui territori e recato notevoli danni a quelle imprese che intedevano “lavorare” nel gioco, creando posti di lavoro e movimentazione economica. Si sono “lasciati fare” anche quei Comuni che sono ricorsi agli incentivi per i locali pubblici che decidono d non ospitare i prodotti di gioco e questo in evidente contrasto con i principi costituzionali. Lo Stato ha dato le concessioni, il concessionario apre la “sua attività” e sempre lo Stato -attraverso i Comuni e le Regioni- limita il loro avvio e la loro prosecuzione: questa è solo “mera codardia politica” poichè lo Stato pensa che se “caldeggia” il gioco passerà per “Stato speculatore” e, quindi, perderà popolarità.
L’impopolarità politica… certamente fa paura ai nostri governanti. L’atteggiamento dei nostri vari Governi ha consentito, quindi, a taluni Comuni “la guerra al gioco pubblico” ed il terreno è divenuto ben presto “minato” ed ha scatenato una lotta senza quartiere per un numero sempre crescente di Enti locali arrivando a conquistare… le prime pagine dei giornali facendo in modo che sempre “in modo peggiore” si parlasse di gioco: quel gioco che ha portato all’impiego notevole di risorse ed incassi per il nostro Erario e che hanno consentito allo Stato di non mettere ancora “mano nelle tasche degli italiani”. Ma questi “piccoli particolari” a chi interessano?? Chiaramente a nessuno poichè si continua a parlare in modo ossessivo e sempre in modo “pessimo” del mondo del gioco, degli operatori, delle sale da intratenimento e non si parla invece del “diritto” dei cittadini di divertirsi come meglio credono… o no??