Regolamentazione della pubblicità sul gioco assolutamente indispensabile. Anche la pubblicità, indubbiamente, ha avuto ed ha un ruolo importantissimo nel “dilagare” del gioco d’azzardo: è una tematica discussa da tempo, che ha fatto molto parlare. La regolamentazione della pubblicità non tutela in ogni caso i minori poichè “quel poco di divieto che esiste” è vincolato a fasce orarie che sono ridicole, in quanto al giorno d’oggi i giovani ed i giovanissimi sono “attaccati” ai mezzi di comunicazione -qualsiasi- “quasi sempre” e quindi… non c’è fascia che tenga! La Rai si appresta a vietare la pubblicità sul gioco d’azzardo… ma durante i mondiali “lo stillicidio” è stato presente ed esiste. L’industria del gioco, controllata come si sa dallo Stato, non riesce a proporre soluzioni “di efficace educazione al consumo” e l’occasione dei Mondiali di questo periodo è indubbiamente ghiotta… per lasciarsela scappare.
Sulla Rai non dovrebbe proprio esistere la pubblicità per il gioco. L’associazione dei consumatori da tempo ha richiesto di vietare gli spot del gioco sulle emittenti Rai e nuove norme e divieti in materia di pubblicità sui giochi dovrebbero essere introdotte con i decreti delegati della Delega Fiscale. A dieci anni dall’avvento del gioco controllato dallo Stato -e quindi lecito- vi sono ancora campagne pubblicitarie troppo banali che riguardano “il gioco responsabile”, manca assolutamente un luogo di elaborazione di una politica industriale e la dipendenza patologica dal gioco “non è un gioco”. Quindi, è divenuto indispensabile un tavolo di confronto al quale devono prendere parte non solo “l’industria del gioco”, compresa AAMS che la tutela, ma le associazioni dei cittadini e che con queste si dia inizio ad un organismo che sovraintenda la tutela di quei soggetti più deboli ed un tavolo che esamini e rifletta sugli aspetti industriali del settore le cui dimensioni sono divenute “importanti” ed occupano centinaia di migliaia di addetti ai lavori.