Torniamo a parlare ancora una volta di uno degli argomenti che ci stanno più a cuore: ovvero della ludopatia. Pochi giorni fa al programma Le Iene nella puntata del 14 marzo hanno raccontato la storia di un ludopatico. Ebbene si la ludopatia è ancora presente tra noi nonostante ormai se ne parli molto poco, mentre invece gli spot pubblicitari sui siti di scommesse sono aumentate. Insomma sembra ormai che nessuno è più ludopatico e che tutti sono in grado di controllarsi al punto tale di affogare la tv nei consigli sulle quote di vari bookmakers non solo in prossimità degli eventi calcistici ma anche nel corso della giornata. Allo stato fa comodo fregandosene di chi non è in grado di controllarsi.

La storia di un uomo, che si è raccontato alle Iene, ha raccontato tutti i tipici comportamenti di un ludopatico. Forse è diverso il modo in cui ha iniziato perché, al contrario di tanti ludopatici che giocano per sfogare i propri problemi, lui invece ha iniziato da piccolo perché i genitori gestivano le scommesse di un ippodromo, e quindi da lì piano piano nel corso degli anni sentiva sempre il bisogno di scommettere sui cavalli, per poi giocare anche a un qualsiasi altro tipo di gioco d’azzardo. Si comincia con pochi euro, ha detto lui, per poi passare a giocare anche 2000€ al giorno. Nel corso del suo racconto ha affermato di aver perso anche circa 30 mila euro, sono cifre davvero da capogiro. È una dipendenza talmente forte da essere capaci di chiedere prestiti o anche di rubare.

Che fare allora se il nostro Stato sta ancora favorendo la ludopatia? Chi dice il contrario è un ipocrita! È vero il nostro Stato ha introdotto le tessere sanitarie per giocare, ma questo sistema non funziona perché basta munirsi di un’altra tessera, avevano vietato le pubblicità al gioco ma con una clausola che permette determinati spot in tv e infatti siamo pieno di pubblicità su quote e siti di scommette che poi sono anche marchi di Casinò Online (una pubblicità indiretta diciamo). Ci pensiamo noi di Casinò Sicuri quindi a darvi qualche dritta riproponendovi una piccola linea guida per aiutare (o almeno tentare di aiutare un ludopatico.

Consigli utili per aiutare un ludopatico

1. Il primo passo da fare è quello del primo approccio e bisogna farlo in modo corretto altrimenti potrebbe compromettere tutto il percorso di cura. Per poterlo fare nella maniera più corretta possibile non bisogna fare pressioni verso il soggetto ludopatico, non obbligarlo o costringerlo a curarsi. Questo perché potrebbe scatenare dentro di lui un senso di ribellione il quale lo spinge a giocare molto di più volendo avere il pieno controllo dei propri atti senza che ci sia nessuno che gli dica cosa fare. Il primo approccio corretto quindi per poter aiutare un ludopatico è quello di un avvicinamento a piccoli passi ma a distanza. Questo significa che bisogna semplicemente esprimere al proprio parente o amico che soffre di questo disturbo la nostra vicinanza e che nel caso in cui in un futuro riuscirà a prendere coscienza del suo problema e vorrà curarsi di sua spontanea volontà (sottolineo di sua spontanea volontà) noi gli staremo vicino, di fidarsi di noi aiutandolo ad affrontare tutti gli step necessari per poter sconfiggere una volta e per tutte la ludopatia. Al contrario di tante e troppe parole quindi bisognerà soltanto dirgli ad esempio che <<Se un giorno vorrai uscire da questa bestia puoi contare su di me e io ti aiuterò in tutto e per tutto>>. Vedrete che un giorno queste vostre semplici parole li torneranno molto utili e il giorno in cui vorrà liberarsi di questo disturbo voi sarete la prima persona che andrà a cercare.

• Fatto il primo passo ovviamente dovrete cercare di mantenere la vostra promessa quindi aiutarlo in tutto il suo percorso e questo significa che dovrete fargli trovare tutta la pappa pronta (come si usa dire), quindi dovrete essere voi a contattare la ASL o un qualsiasi centro specializzato, organizzargli gli appuntamenti e magari anche accompagnarlo, etc. Questo perché, credetemi, il solo fatto di ammettere di avere un problema e di decidere di curarsi è già un notevolissimo sforzo che si è dovuto affrontare e quindi dovendo anche organizzare tutte le questioni burocratiche del caso potrebbe portare il ludopatico ad arrendersi e abbandonare le cure magari anche dopo 1 giorno. Quindi il vostro aiuto nell’organizzare il tutto li porterà soltanto molti benefici.

• La terza fase ovviamente è quella di continuare a seguirlo per tutta la durata della terapia dandogli anche un semplice supporto psicologico bombardandolo di rinforzi positivi e magari anche di ricompense per ogni suo progresso. Ad esempio dirgli frasi del tipo: <<Bravo! Ce la farai!>>. E quando avrà fatto dei progressi ad esempio l’essere riuscito a non giocare per una settimana offrirgli una cena, un film al cinema o una qualsiasi altra ricompensa a lui gradita. Tutti questi rinforzi positivi lo indurranno a non abbandonare mai la terapia e a sentirsi sempre gratificato facilitandoli di molto il raggiungimento del suo obiettivo.

• La quarta fase consiste nel continuare a stargli vicino anche dopo aver raggiunto il suo obiettivo liberandosi finalmente dalla ludopatia. Questo perché le ricadute sono sempre dietro l’angolo soprattutto all’inizio, infatti al primo tentativo le probabilità di scarso successo sono piuttosto elevate, e questo anche dopo aver completato tutto l’iter della terapia. Le tentazioni sono molte e il desiderio di voler giocare potrebbero riaffiorare anche solo sedendosi al tavolo di un qualsiasi bar dove vi sono slot, oppure anche solo guardando la tv con le tante pubblicità sul gioco (ancora presenti). Quindi bisognerà continuare a seguire il vostro parente ludopatia prima, durante, anche dopo la terapia. Nel caso di ricadute bisognerà semplicemente ripartire da 0 ovvero dal primo passo e senza forzature, infatti la chiave del successo dipende soprattutto dalla spontanea volontà di volersi curare altrimenti il tutto potrebbe esser vano.  Ovviamente dovrete essere molto pazienti.

Oltre a questi piccoli consigli (spero siano utili) vorrei aggiungere ancora una cosa per quanto riguarda le strutture di aiuto. Purtroppo in giro su Internet si trovano centinaia di associazioni (o presunte tali) che promettono di guarirvi dalla ludopatia purtroppo però chiedendovi parecchi soldi. Questo è un fenomeno ormai molto diffuso mediante il quale approfittano delle persone dipendenti dal gioco per spillargli altri soldi senza farsi nessuno scrupolo e adottando metodi che magari non aiutano affatto. Forse ha senso pagare solo se venite accolti in una struttura con vitto e alloggio in cui venite seguiti 24 ore su 24 inculcandovi una certa disciplina. Se volete andare sul sicuro ed evitare fregature rivolgetevi sempre alla vostra ASL locale, in particolare al vostro medico di base (ricordate che vige il giuramento da parte del medico della riservatezza), sarà poi il vostro medico a indicarvi la struttura giusta per voi, o per un vostro caro.

Spero che questo articolo vi sia stato utile, ma in caso di dubbi potete chiedere anche a noi di Casinò Sicuri.