Chi si ricorda di quella vecchia pubblicità degli anni ’80 delle Marlboro Country? Quella in cui c’era una specie di Cowboy che si aggirava nelle campagne con un cavallo e dove compariva lo slogan “Come to Marlboro Country”. Erano dei tempi davvero epici con un sacco di pubblicità sulle sigarette quindi non soltanto delle Marlboro ma anche di tante altre marche ma in primis questo enorme colosso del tabacco. Addirittura anche nella formula 1 la Marlboro era molto pubblicizzata. Ma poi arrivò qualcuno il quale messe fine a questa enorme industria delle sigarette abolendo qualsiasi tipo di pubblicità e riferimento a esso. Adesso se qualcuno non andrebbe dal tabaccaio o non vedesse qualcuno fumare per strada molto probabilmente non saprebbe nemmeno l’esistenza delle sigarette. Ebbene in questa nuova epoca del 2018 sembra che un fenomeno molto simile si stia per ripetere ovvero la lotta contro il gioco d’azzardo abolendo in primis gli spot pubblicitari.
E’ quello che Luigi Di Maio vorrebbe proporre attraverso un decreto legge per fare in modo che il gioco d’azzardo diventi un tabù e che lo si conosca soltanto attraverso il passa parole come è avvenuto con le sigarette. La motivazione per cui Di Maio vorrebbe abolire la propaganda alle sigarette è lampante siccome sostiene che il gioco serve solo per arricchire le industrie e impoverire i cittadini i quali con la crisi si spingono sempre di più a giocare diventando anche giocatori patologici e questo riguarda famiglie intere. Di Maio nella lotta contro il gioco d’azzardo è così agguerrito che in attesa del decreto ha suggerito a molti personaggi famosi della TV di non prestarsi più agli spot pubblicitari sul gioco.
Le intenzioni di Di Maio ovviamente ha raccolto sia consensi che dissensi ma se vogliamo dirla proprio tutta sono molto di più i dissensi. Infatti molte società calcistiche le quali hanno come sponsor proprio alcuni colossi del gioco hanno iniziato a tuonare sostenendo che se il decreto venisse approvato per loro si verificherebbe un danno immenso siccome buona parte degli introiti avvengono proprio grazie a questi sponsor. Oltre alle società calcistiche anche molti personaggi della TV diventerebbero disoccupati come ad esempio Claudio Amendola il quale non sarebbe più membro di Bet365 e non riuscirebbe più “a vedere tutto e ad avere sotto controllo tutto ma proprio tutto!” come dice nello Spot. E noi di Casinò Sicuri che fine faremmo? Ma poi vogliamo parlare anche del contraccolpo che subirebbe il nostro Paese? Infatti anche il nostro Paese è sostenuto economicamente soprattutto dal gioco d’azzardo infatti la maggior parte delle entrate deriva proprio da questo settore. Cosa succederà senza l’industria del gioco? Verrebbero aumentate sempre di più le tasse? E magari anche l’IVA? Molto probabilmente lo scenario futuro in caso dell’abolizione dei giochi sarebbe questo e quindi non sarebbe uno scenario molto roseo perché se da una parte le famiglie non si rovinerebbero più giocando ci sarà il rovescio della medaglia ovvero che le famiglie invece si rovinerebbero con le tasse. E diciamoci la verità le tasse a nessuno piace pagarle, mentre invece giocando qualcuno si potrebbe anche divertire. Abolire il gioco d’azzardo in Italia sarebbe come abolire il mercato delle armi in America, un’utopia insomma.
Piuttosto che abolire gli spot e mettere in atto restrizioni o addirittura l’abolizione completa dei giochi sarebbe controproducente. Sarebbe invece molto meglio investire sulla sensibilizzazione e sull’informazione per fare in modo che la popolazione giochi davvero in maniera consapevole e in modo corretto.
Ma davvero Di Maio riuscirà a portare avanti questa sua battaglia? Saranno di più i sostenitori o gli oppositori? Noi di Casinò Sicuri seguiremo passo passo tutte le mosse di Di Maio e dei suoi compari in modo da tenervi aggiornati su questo fatto, quindi continuate a seguirci su Casinò Sicuri.