Forse… potrà esserci un avvenire per gli imprenditori del gioco lecito. Dopo la scadenza del 30 aprile scorso, termine che rimarrà ben impresso in tutta la filiera per il noto versamento dei 200 milioni di euro richiesti dalla Stabilità, sembrerebbe -almeno agli occhi dei non addetti ai lavori- che quasi tutta la filiera abbia trovato una “parvenza” di tranquillità e che siano stati portati avanti tanti discorsi per inquadrare questa “nuova” categoria di imprenditori, i loro futuri utili, i loro futuri impegni.: sembrano stati chiariti i futuri assetti delle imprese del gioco lecito. Questo per creare aziende che rispettano la legge, collaborano con le istituzioni e che creeranno imprenditori che sono consapevoli e responsabili del proprio ruolo: sono le premesse e le condizioni necessarie per mantenere, in un futuro, un perimetro di azione e di mercato per gli imprenditori del gioco lecito che, in seguito, dovranno sempre e comunque cooperare con un concessionario. E questo dovrebbe avvenire nella più “completa tranquillità”… per tutti: operatori, Autorità, cittadini, territorio.
I programmi “futuribili” per le aziende del mondo del gioco d’azzardo. Il futuro che si può ipotizzare nel mondo del gioco d’azzardo sarà un sistema in cui il produttore italiano, da un lato, e l’imprenditore del gioco italiano dall’altro riusciranno a mettere “sul tavolo”, e quindi sul mercato, le proprie esperienze e la propria professionalità: questa è la nuova figura imprenditoriale che si vorrà far emergere dai vari incontri e dalle varie riflessioni di questi ultimi tempi e ciò a prescindere dal numero degli apparecchi posseduti e dall’ubicazione “strategica” dell’azienda. Un passo avanti notevole, quindi, verso la credibilità di questo lavoro così bistrattato e demonizzato e, forse finalmente, la nascita di una nuova “voglia di fare” nel settore del gioco. Ci vorrà forse ancora un po’ di tempo ed ancora “discussioni” e “ristrutturazioni”, ma forse una base solida sulla quale lavorare sembrerebbe apparsa.