Speriamo che non sia troppo tardi! Indubbiamente il Governo si è reso conto della confusione e dell’incertezza che ha creato in tutto il mondo del gioco d’azzardo lecito con le norme inserite nella Legge di Stabilità: la sanatoria dei Ctd e la pesante mazzata dei 500 milioni richiesti alla filiera degli apparecchi da intrattenimento fa guardare alla Legge Delega come una “forma di salvezza” per il settore che in questi ultimi anni ha subìto “di tutto e di più”, sia da parte del Governo che da parte dei vari Comuni con i regolamenti urbani fatti ad hoc e, quindi, per “devastare” le attività ludiche. Il Governo, forse, non ha tenuto conto che il mondo-gioco genera per l’Erario -sempre così assetato-più di otto miliardi di euro l’anno di gettito ed impiega nell’intero settore centinaia di migliaia di risorse. Forse poteva stare attento ad emettere “nuovi balzelli” che stanno in realtà mettendo a rischio una moltitudine di aziende ed “aziendine”.
Dopo la Legge Delega non ci saranno altre chanche per il gioco:” Rien ne va plus”. Ecco perchè gli operatori guardano alla Legge Delega “con speranza”: certamente sperano in riforme del comparto per risolvere le tante, troppe anomalie che costituiscono il gioco pubblico. Riforme che devono provare a scrivere il nuovo futuro del “gioco”, delle industrie che vi gravitano intorno, e delle famiglie che compongono questo mondo. È ovvio, quindi, che gli “sguardi” degli addetti ai lavori siano indirizzati verso la “Delega”, ma anche i cittadini vogliono essere tutelati e salvaguardati da quella parte di gioco illegale che potrebbe danneggiare “il gioco ed i giocatori”. Ormai il gioco “è uno di noi”: tutti frequentano bar, tabaccai, edicole e sale da gioco e tutti hanno il diritto di vedere offerte legali proposte in modo “urbano” e poter giocare in tranquillità e sicurezza. È arrivata “l’ora X” per il gioco, quindi adesso… o mai più.