In questi ultimi anni si è acceso un dibattito sull’influenza della pubblicità dei prodotti legati al gioco d’azzardo sui consumatori, soprattutto tra i minori. Gli effetti della comunicazione commerciale ha spinto gli operatori associati a Confindustria Sistema Gioco Italia (SGI) ad adottare, nel corso dell’estate, una serie di linee guida allo scopo di fornire uno strumento tecnico inequivocabile nell’ideazione, sviluppo e pianificazione di campagne pubblicitarie nel settore del gioco. Si tratta del naturale proseguimento di un percorso avviato nel 2012 quando SGI adottò il «Codice di Autodisciplina delle Comunicazione Commerciale in materia di giochi con vincita in denaro», in collaborazione con l’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria (IAP). In quell’occasione l’IAP aggiunse al proprio Codice di Autodisciplina l’art. 28-ter-giochi. Il tutto allo scopo di approfondire e rendere più stringenti i limiti imposti in maniera generica dal DDL Balduzzi (art. 7, comma 4 e 4 bis).
Nelle nuove disposizioni, sette in tutto, sono indicati i parametri da rispettare per garantire trasparenza e tutela dei consumatori, con precise avvertenze sul divieto del gioco ai minori. Tra l’altro, è espressamente indicato come la pubblicità non dovrà mai apparire nelle programmazioni tematiche radio-televisive e nella stampa quotidiana e periodica destinata ai minori; nonché nella fascia protetta dalle 16 alle 19, con un margine di 30 minuti precedenti e successivi agli stessi. Sono esclusi da tali obblighi i canali sportivi e le trasmissioni sportive o di eventi a rilevanza nazionale e internazionale, nonché i canali tematici dedicati al gioco. Saranno tutelati anche i luoghi di attesa di teatri e cinema in occasione di rappresentazioni rivolte ai minori.
Su tutti i mezzi di comunicazione e/o diffusione, le campagne pubblicitarie dovranno contenere l’avvertenza “Il gioco è vietato ai minori e può causare dipendenza patologica”, la denominazione sociale e il numero della concessione, l’indicazione dei siti internet del concessionario e di AAMS su cui consultare le probabilità di vincita. L’attuazione di queste best practices permetterà alla comunicazione commerciale di settore di elevarsi al rango di «pubblicità socialmente responsabile». Uno strumento, indicato anche dall’UE nel Libro Verde, per rendere il giocatore più consapevole e tutelato.