Basta indecisioni e “guerra all’illegalità”. Sembra, a volte, che lo Stato voglia far apparire una “linea determinata” per ciò che concerne il mondo del gioco d’azzardo, non voglia “doppi intendimenti” oppure lasciare diverse interpretazioni di una sola norma: questa volta sembra avere le idee più chiare del solito e, forse, Pier Paolo Baretta -sottosegretario all’Economia- potrebbe essere “l’uomo giusto” per mettere finalmente un punto fermo in questo mondo sempre “sottosopra” e nel quale sembrerebbe quasi impossibile mettere ordine… accontentando tutti e nell’interesse globale delle parti. In ogni caso, sembra non ci sarà nessuna riapertura dei termini per la regolarizzazione dei “famosi” Ctd e nuove entrate per l’Erario deriveranno solo ed esclusivamente dall’emersione del gioco illecito, dall’inasprimento delle sanzioni e da più intensi controlli sul territorio.
Finalmente, si spera, ci sarà “pace e tranquillità” per il gioco lecito. Il gioco lecito, quindi, dovrebbe avere “buona pace” e non essere “più vessato, tartassato, penalizzato e fiscalizzato” al fine di riempire le casse del nostro “esoso Erario” poiché il nuovo “destinatario” per la “raccolta risorse” dovrebbe essere solo ed unicamente il gioco illecito. Il contrasto all’illegalità, avviato con la Legge di Stabilità e la regolarizzazione dei Ctd, proseguirà con decreti applicativi che prevederanno assolutamente l’inasprimento delle sanzioni per coloro che non si adegueranno alle norme vigenti. Non ci sarà più tolleranza relativamente ad attività illecite: i controlli con tutte le Forze dell’Ordine saranno capillari, frequenti e ben indirizzati… spazio solo ed unicamente ad attività in regola con tutte le normative che sono state studiate per la salvaguardia dei cittadini e del territorio che chiedono “protezione” da parte dello Stato. Non riuscirà più alcuno a sfuggire tra le maglie dei controlli delle Forze dell’Ordine: questo farà e deve fare lo Stato. Viene richiesto dagli operatori e dagli esercenti onesti che sono stati messi in ginocchio dalla concorrenza sleale dell’illegalità.