Cosa rimarrrà della filiera del gioco dopo la Stabilità? La scadenza del 30 aprile prossimo, e la prima tranche del pagamento dei “famigerati 500 milioni di euro richiesti dalla Legge di Stabilità, è alle porte ed inevitabilmente si è giunti al momento di vedere cosa succederà della filiera del mondo del gioco d’azzardo. Chi potrà o non potrà fare fronte agli impegni, coloro che saranno costretti a chiudere le proprie attività e ciò che rimarrà in piedi dopo questo “salasso” che ha fatto tanto discutere tutti i “partecipanti al mondo gioco”. Le cose ancora oggi sono nebulose, e si crede che sino all’ultimo la chiarezza sarà un aggettivo effimero che “svolazzerà” sopra il mondo-gioco e tutti sono in tensione e preoccupati per il futuro incerto. È tempo di conti, quindi, e con la prima tranche di pagamento, si vedranno i “primi risultati”.
Proposte per sopravvivere. Fino all’ultimo momento le varie rappresentanze di categoria proporranno al Governo soluzioni sostenibili per tutto il comparto nonostante il primo versamento materiale dovrà essere effettuato dai soggetti concessionari, ma tutti saranno ovviamente coinvolti “a cascata” sia gestori, esercenti e gli stessi concessionari: si dovranno valutare i rispettivi margini e non solo i volumi di raccolta. Per quanto riguarda le new slot, su stima relativa ai primi cinque mesi dell’anno, relativamente alle circa 363 mila macchine installate, il netto ricavo proveniente dal gioco sarebbe di circa 2,5 miliardi di euro. Per quanto riguarda le videolottery, i ricavi netti relazionati allo stesso periodo sarebbero inferiori ad un miliardo di euro. La proposta sarebbe di chiedere un aumento del Prelievo a partire dal giugno sino al dicembre 2015, in anticipo al riordino promesso dalla Delega Fiscale, di 2,35 punti percentuali della raccolta e di 1,15 punto percentuale della raccolta sulle Vlt in “cambio dei 500 milioni da versare tout court” come previsto dalla Stabilità. Chi ha orecchie per intendere intenda.