I punti di vista del Governo tendenti solo “a far cassa”. Il punto di vista fiscale, quello politico e quello “meramente” economico e concreto è senza dubbio quello che il Governo sta esprimendo in questi giorni nei confronti del mondo del gioco d’azzardo: la legalizzazione dell’illegalità. Ciò è veramente un assurdo in relazione a tutte le premesse che si sono “sprecate” ultimamente: Legge Delega, Legge di Stabilità, accordi, ristrutturazioni, revisione del settore. Tante belle parole e tante “belle note” sulla tastiera del futuro del mondo-gioco lecito… poi arriva questa “nota stonata” dell’intendimento di dare la regolarità a tutte quelle attività che regolari e lecite non sono, a tutti coloro che hanno “lavorato” senza autorizzazione dello Stato e che con quest’ultima “pensata” delle nostre “illustri menti” fanno diventare “legale” quasi tutto il sommerso: gli operatori “da sempre onesti”… stanno a guardare non senza un po’ di rammarico, ovviamente.
Obbiettivamente, la “legalizzazione dell’illegale”… suona proprio male. Certamente, questa “nota stonata” tristezza ed amarezza la suscita anche se, in verità, il mondo-gioco legale vede per il momento scongiurato l’aumento delle imposte sui giochi, ma vede anche vanificato tutto il “lavoro lecito” sin qui svolto e vede il sorgere “alla luce” di una concorrenza “illecita” diventata come per incanto, “vera legale concorrenza” sul mercato. Tutti i “sacrifici” che il mondo-gioco lecito ha sviscerato per “restare a galla” sembrano così vanificati e così pure i “mancati introiti” che la vecchia “rete illecita” ha sottratto al legale… e che certamente non torneranno più. L’unica nota “intonata” è che forse, finalmente, il Governo si è reso conto del problema della “rete parallela” stimata di dimensioni addirittura duplici rispetto a quella legale ed ha purtroppo anche preso coscienza di non essere in grado di contrastarla appieno e di sconfiggerla: da qui l’idea di “tollerarla”. E’ stridente tutto questo… per tutti.