Tantissimi minori “atterrano” nel mondo del gioco d’azzardo. A noi che, purtroppo, siamo di un’altra generazione, sembra veramente impossibile: circa 800mila bambini in Italia, tra i 10 ed i 17 anni giocano d’azzardo, e 400mila fra i 7 ed i 9 anni hanno già messo a rischio la loro “paghetta” su lotterie e bingo! Ha stimato questi dati un’indagine tra i minori e gioco promossa dall’Osservatorio Nazionale sulla salute dell’Infanzia e dell’Adolescenza sulla base di interviste sottoposte a 1000 genitori di ragazzini tra i 10 ed i 17 anni. La ricerca delinea un quadro abbastanza “anomalo” relativamente al comportamento degli adulti nei confronti dei “minorenni giocatori”: un genitore su tre non ricorda o non sa s il proprio figlio giochi, nonostante la metà dei genitori abbia paura “di sì”. Il 90% non conosce il significato del termine ludopatia e nella metà delle case degli intervistati i computer sono privi di filtri che impediscano l’accesso ai siti di gioco online e questo è veramente paradossale vista la tecnologia attuale.
Ulteriori dati (allarmanti) su questa indagine. La ricerca continua con i suoi dati raccolti: la maggior parte dei bambini chiede di giocare insieme ai genitori (48%) -e quindi inizia l’approccio al gioco “scimmiottando” i genitori– oppure a chi incontrano nei pressi delle sale da gioco. Il 35% degli adulti conosce i ragazzini che frequentano le sale da gioco ed in un caso su tre nelle sale vi ha incontrato minorenni, dai quali ha ricevuto la richiesta di giocare al loro posto per eludere i divieti e gli accertamenti vigenti. Per educare quindi i ragazzi, ma a questo punto possiamo anche permetterci di dire pure le madri ed i padri, ad un controllo i pediatri della Società Italiana Medici Pediatri lanciano una campagna di sensibilizzazione nazionale contro le ludopatie nei minorenni che prevede una serie di corsi dedicati sia ai pediatri che agli studenti nelle scuole: sarà sufficiente?