Non basta la raccolta del gioco d’azzardo per salvarci dall’IMU. Il Governo, per quanto riguarda la famosa “sanatoria slot” per le ammende comminate ai Concessionari del settore per mancati adempimenti, si è molto impegnato per proporre appunto ai Concessionari condizioni favorevoli e scontatissime per provvedere all’incasso di almeno 600 milioni di euro in modo che cessasse il contenzioso e che gli operatori optassero per sanare la situazione nell’immediato senza attendere l’iter processuale ed incamerare “un bel gruzzolo”. L’incasso complessivo degli importi di queste sanzioni forse avrebbe potuto salvare il “cittadino normale” da un ulteriore accanimento fiscale. Deve essere andato qualcosa storto in generale ed anche nel settore del gioco ed è stato raccolto meno del previsto poiché il Ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, ha firmato il decreto ministeriale che fa scattare la clausola di salvaguardia posta a “garanzia” dell’incasso per cancellare la prima rata IMU. Si è “corso ai ripari”.
Il Ministero del Tesoro quindi è dovuto “correre ai ripari” con i soliti aumenti Ires-Irap ed aumento del Preu per quando riguarda i giochi e con l’aumento dal 2015 delle accise su gas, energia elettrica e bevande alcooliche, non è stata toccata invece la benzina. L’ipotesi di un aumento del Preu sugli apparecchi da intrattenimento -comprese le famosissime slot machine- da un punto di vista politico fa veramente sorridere ed invece da un punto di vista economico fa tremare gli operatori del gioco ormai sempre più vessati con normative, regolamenti, deroghe da un lato e “demonizzati” in ogni modo dalla stampa e dai cittadini “perbenisti” dall’altro. I nostri politici dovrebbero riflettere bene su questo aumento, valutando attentamente quanto il mondo del gioco d’azzardo ha già dato allo Stato e quanto potrebbe dare, rendendosi conto che agire in modo assolutamente avventato nei confronti di questo settore, determinerà prima o poi la sua scomparsa con tutti gli strascichi che questa comporterà: riconsegna del comparto all’illegalità inclusa.