La concorrenza dei Ctd “condonati” spaventa non poco gli operatori del gioco pubblico. Molto probabilmente il 28 febbraio 2015 sarà una data che gli operatori-concessionari del gioco pubblico si terranno bene in mente in quanto, in quel giorno, i Ctd che vorranno sistemare la loro “posizione” dovranno presentare la giusta documentazione per ottenere “il via libera ad esercitare legalmente e liberamente” la propria attività. Giusto, quindi, che i concessionari siano in “fibrillazione” perchè vorrebbero preventivamente conoscere quali e quanti saranno i centri che accetteranno questa “golosa” opportunità offerta dal Governo e quanti “concorrenti”, quindi, si troveranno ad affrontare sul territorio e, sopratutto, dove saranno collocati i “nuovi Cdt regolari” dai quali i concessionari si dovranno guardare. In realtà, pare che alcuni piccoli imprenditori del settore del betting stiano già preparando istanze per accedere agli atti qualora i Monopoli di Stato non dovessero pubblicare entro pochi giorni questa lista così attesa.
La “regolarizzazione” dei Ctd: Al fine di regolarizzare la propria posizione ed ottenere quindi il titolo “legale” per la raccolta delle scommesse, i “Ctd condonati” dovranno trasmettere all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) in modalità telematica le dichiarazioni della sussistenza dei requisiti e poi inviarle sempre ad ADM anche in versione cartacea: questa operazione potrà essere effettuata solo a partire dalla data di sottoscrizione del disciplinare per la raccolta delle scommesse ed ogni richiesta di abilitazione effettuata antecedentemente non verrà presa in considerazione. Tutto ben preciso e dettagliato, quindi, per queste incombenze, almeno così sembra ed a seguito di tutto ciò il mercato del gioco pubblico subirà indubbiamente uno “scuotimento”, una variazione, un incremento e tutti sperano che questo porti a qualcosa di positivo anche se, sinceramente, gli operatori-concessionari, già legalmente autorizzati, ritengono che sia stato realmente sferrato “un colpo basso” concorrenziale nei loro confronti da un lato, mentre da un altro in realtà si cerca di “legalizzare l’illegalità”…