Chi non ha sognato, in cuor suo, una bella vincita al gioco? In un Paese impoverito ed impaurito da una vita “sempre più misera”, per taluni il gioco d’azzardo sembra far intravedere una sorta di sbocco verso la soluzione dei problemi ed ahimè a volte “incatena” ed “incanta” il giocatore facendolo cimentare in un viaggio tra sogno e realtà che, purtroppo sempre più frequentemente, sfocia in un disagio patologico. Lo Stato, si spera inconsciamente, ha spinto taluni suoi cittadini verso questo percorso inducendoli ad affrontare questa “nuova povertà” a mezzo delle eventuali vincite al gioco, da un lato “magnificandole” ed “incentivandole” e dall’altro avvertendoli, con molta enfasi, che il gioco “può creare dipendenza”! Dunque, ci si trova di fronte a diverse strade e diverse scelte che fanno confondere “il sogno e la realtà” a persone certamente fragili ed influenzabili: sogno di vincere e sogno con la vincita di risolvere la mia realtà.
Il gioco è divertimento ed elemento indispensabile nella nostra vita. È stato detto tante volte, ed anche da più parti e sotto diverse “bandiere”, che il gioco d’azzardo è e deve essere divertimento puro, un modo come un altro di trascorrere qualche ora rilassandosi con i giochi preferiti, sì rischiando qualche euro… ma non deve essere nulla di più e nulla di diverso. Ma questo discorso “è troppo poca cosa” ed il giocatore si trova a volte coinvolto in qualcosa di più grande e di più complicato da affrontare. Non solo i piccoli sognano, anche gli adulti ne hanno diritto, e questo non si può negare ad alcuno: è solo triste che la situazione di disagio che si è venuta a concretizzare a seguito del dilagare del gioco d’azzardo sia stata “inventata”, pubblicizzata e sostenuta dallo Stato, proprio da colui che dovrebbe proteggere e sostenere i propri cittadini e che non li dovrebbe “spingere”a far confondere il “sogno” (vincite al gioco) dalla realtà…