Certamente, il “panorama” del settore del gioco è talmente variegato che lascia alla fantasia uno spazio infinito in cui “sbizzarrirsi e creare” qualcosa di speciale che possa arrivare a movimentare il mercato e dare spazio a quella innovazione che certamente è insita nel settore ma che, particolarmente, tocca il segmento dei videogame. Infatti, a livello nazionale si parla di un giro di affari complessivo di quasi un miliardo di euro ed un fatturato, relativo al 2016, che si è attestato attorno ai 40 milioni di euro e che coinvolge addirittura 15mila professionisti.
Per avere dati ancora più interessanti, e che possano offrire una sorta di “termometro” del segmento, ci si può rivolgere all’Associazioni Editori e Sviluppatori Videogiochi Italiani che attesta quanto siano giovani le aziende di questo particolare comparto: il 62% ha meno di un triennio di vita e l’età media degli imprenditori è di circa 33 anni.
L’esperienza di questi anni nel mondo del gioco d’azzardo, la sua evoluzione ed i suoi cambiamenti dovrebbero far riflettere e considerare la crescita di giovani imprese in questo settore, imprese che hanno portato enorme soddisfazione con risultati importanti. Gamepix, distributore di videogiochi realizzati in linguaggi Html, Nextwin, social game di pronostici sportivi ed ancora Interactive Project, sviluppa e distribuisce videogiochi online, sopratutto di racing. Le potenzialità di quest’ultima sono state notate da Motorsport.com che ha deciso di acquisire una partecipazione di maggioranza di questa start up, facendone il suo centro di sviluppo videogiochi e questa è senz’altro una grossa soddisfazione.
Oltre a queste considerazioni, è evidente quanto sia giovane “l’anima del gaming”: procura, quindi, entusiasmo, ma nello stesso tempo una forma di professionalità tecnologica altamente specializzata e questo succede anche nel settore manageriale che si adegua e si aggiorna con solerzia ed impegno. Senza dimenticare che, particolarmente con il gaming online, si sta assistendo ad un processo di vera e propria trasformazione delle mansioni e delle competenze: questo perché alcuna delle professioni più tradizionali, molto legate ai luoghi fisici, come le sale da gioco, si stanno trasformando nell’era del digitale per maturare e passare, poi, a professioni online.
E poi, esiste un “dietro le quinte” delle sale da gioco, bisogna soffermarsi a riflettere su tutti coloro che lavorano al processo di creazione e realizzazione dei prodotti ludici, sopratutto a quei profili creativi e fondamentali per la qualità del loro lavoro che spazia dai grafici ai designer: un mondo giovane, innovativo, accattivante ricolmo di fantasia e creatività, ma anche pronto ad interpretare i “desiderata” dei propri utenti. Impresa non facile, ma che viene portata a termine con grande determinazione e soddisfazione.
Ovviamente, bisogna ragionare anche a livello formativo e su cosa si può fare di più, oltre quei tantissimi corsi nati negli ultimi anni dedicati agli sviluppatori, game designer ed altro: bisogna incentivare il tutto per creare profili ancora più qualificati. Solo operando in questa direzione, il settore del gaming acquisirebbe grande potenzialità e potrebbe trainare la nostra italica economia: ci si deve credere ed operare con questo obbiettivo nella mente e nel cuore.