I propositi buoni del “vecchio” 2013 per il gioco d’azzardo. Il decreto Balduzzi nel 2013 con la sua emanazione aveva proposto una serie di provvedimenti, forse un poco bizzarri ma senza dubbio eclatanti, che avevano avviato un percorso di confronto tra la filiera del gioco, gli Enti locali ed il Ministero dell’Economia che, d’accordo con il Ministero della Salute, avrebbero dovuto arrivare a discutere la riorganizzazione del mercato del gioco legale. Questo è stato un buon inizio che lasciava intendere che l’anno -sempre il 2013- sarebbe stato in realtà un anno “importante” per il comparto del gioco: ma ciò non è proprio avvenuto. In risposta ai buoni propositi legislativi le Amministrazioni locali -non essendoci un’esatta presa di posizione da parte del Governo a livello nazionale- hanno intrapreso iniziative di ogni specie, forma e misura mirate ad osteggiare l’intero comparto del gioco -in prima linea le famigerate slot machine- per limitare l’apertura di nuove sale da gioco, la distribuzione degli apparecchi di intrattenimento, gli orari di chiusura degli stessi esercizi.
La “triste” realtà del gioco d’azzardo. E’ stata una battaglia dichiarata durante tutto l’anno da tutte le parti ed in tutti i campi e gli operatori del settore hanno dovuto subire tanto nell’anno appena terminato arrivando taluni al punto di chiudere la propria attività e di licenziare i dipendenti che avevano in carico: un ottimo risultato! Tutte le imprese “normali” in questo particolare momento storico non sono in grado di garantire né assunzioni di persone, né di mantenere il relativo lavoro: quando si trova un settore che questo invece lo sa e lo può fare, lo si affossa…. Bene, questo è il nostro Paese: solo perchè il nostro attuale Governo non riesce ad imporsi e ad imporre la propria volontà: quanto dovremo ancora aspettare per avere dei risultati? O dobbiamo aspettare che l’illegalità ritorni a trionfare come una decina di anni fa?