Il mondo del gioco d’azzardo deve credere ed “investire” sulle promesse del Governo? Il Governo, senza dubbio, sa quali “interventi” effettuare per “far star bene” tutti i settori, ivi compreso il mondo del gioco d’azzardo che, forse, più di tutti ha necessità di ristrutturazione, sopratutto a livello fiscale, e di impostazione. Quindi, la frase del nostro Ministro dell’Economia pronunciata durante il fine settimana scorso: “L’impegno del governo è quello di razionalizzare e ridurre la pressione fiscale” è stata musica per le orecchie del settore-gioco speranzoso che tale riduzione sia foriera di crescita e sviluppo delle aziende. É tanto che se ne parla del “gioco”, per ogni tipo di “intervento”, ma in pratica vige ancora tanto, tantissimo caos. Ovviamente, il gioco sa che la revisione fiscale più l’intervento per la lotta all’evasione sono quegli atteggiamenti che servono perché sono esattamente ciò che ci si aspetta per dare modo alle aziende che “dell’azzardo vivono” di continuare “a sperare nella sopravvivenza”.
Se tutto filerà nel verso giusto… senz’altro più positività nel settore. Tutto sta a credere che le aspettative si concretizzino, che le risorse che lo Stato si attende di recuperare dal “gioco sommerso” siano quelle che lo stesso aspetta e che i risultati “dell’emersione” vadano a favore del gioco lecito, che non rimangano solo parole. Quelle che si sono udite dall’Esecutivo sono parole incoraggianti e che “fanno bene” a tutte le aziende… bisognerà poi constatare se i risultati sperati daranno una “boccata di ossigeno” ai vari settori e, particolarmente, se daranno al mondo-gioco quella stabilità per il futuro che gli operatori richiedono da tanto tempo. Lo Stato ha “dato tanto potere non legiferando” ai Comuni ed alle Regioni che hanno di conseguenza “stretto in una morsa” il gioco: sarebbe ora di intervenire e “pianificare nazionalmente” il tutto. Varrà la pena di investire “nelle parole” di chi governa?