La sigla dell’intesa sul riordino, ed i dettami della manovra, porteranno inevitabilmente cambiamenti importanti come l’aumento del Preu per le apparecchiature da intrattenimento portato al 19% e quello delle Vlt al 6%, il raddoppio della tassa sulla fortuna, portata al 12% e l’aumento della ritenuta sulle vincite lievitata all’8%. Ma come si sa i cambiamenti non saranno solo “finanziari od economici”, poiché attraverso il percorso concordato sulla riduzione e riqualifica dell’offerta di gioco, cambieranno anche gli aspetti di tutti quegli esercizi commerciali che continuano a voler vendere ostinatamente il gioco pubblico, sia terrestre che online.
Per fare un mini-percorso del gioco in questi anni, bisogna considerare che il fenomeno del gioco era divenuto troppo esteso e troppo “dentro” il territorio: questo ha fatto sì che il Governo valutasse di non considerare più questo settore solo da un punto di vista di entrate erariali, ma di intervenire per mettere “un freno” a tale fenomeno. Da qui le trattative e l’accordo in Conferenza Unificata che ha portato alla riduzione dell’offerta in ragione di una percentuale del 35% che così farà diminuire la presenza degli apparecchi di gioco da oltre 400mila a 265mila entro il prossimo mese di aprile 2018.
Per i bar ed i tabaccai che ospitano le ricevitorie di gioco verrà effettuato un taglio del 55% circa, ma questo non vorrà dire che non potranno più vendere gioco al pubblico: soltamente che se al loro interno non riusciranno a rispettare determinati criteri urbanistici e di sicurezza, non potranno più essere presenti le “macchinette”. Si presume, che nell’arco del prossimo triennio, comunque, il numero delle tabaccherie con slot passerà da 13mila a circa 7mila. Con tutti questi cambiamenti le ricevitorie si troveranno nella condizione di “innovarsi” e lo faranno in modo duplice: sia a livello tecnologico, ma anche a livello normativo.