Dopo Rottapharm, anche Sisal rinuncia all’Ipo. La società e l’azionista Gaming Invest (che raccoglie i fondi di private equity Apax, Permira e Clessidra), d’intesa con i loro consulenti Deutsche Bank e Ubs, in qualità di coordinatori, hanno infatti deciso di procedere al ritiro integrale dell’offerta globale. La motivazione indicata dalla società? La sfavorevole situazione del mercato mobiliare domestico e internazionale.
In realtà, al di là del comunicato, la situazione pareva sfavorevole da qualche tempo per il debutto borsistico della società dei giochi. Il mercato ha sempre ragione e quindi ora bisognerà capire, al di là delle motivazioni macro e congiunturali, se si possono trovare altre giustificazioni alla cautela degli investitori istituzionali esteri sulle nostre quotazioni. Per Sisal non ha poi aiutato, probabilmente, la modalità dell’offerta: con tutto l’incasso finalizzato alla riduzione del debito dei private equity. Come pure non hanno giovato gli ultimi tre esercizi in rosso, anche se per cause esterne (sanzione della Corte dei Conti) visto che la società genera parecchia cassa.
Ora per Sisal si preannuncia la strada probabilmente più logica: la cessione ad altri fondi (o a qualche industriale internazionale).