Per ciò che riguarda la salute occorre distinguere tra chi gioca in modo adeguato, e coloro che manifestano nel gioco perdita di controllo sulla condotta, disagio emotivo, compulsività e dipendenza.
Per questo tipo di soggetti trova applicazione la categoria diagnostica di “Gioco d’Azzardo Patologico” (GAP), malattia mentale che rientra tra i disturbi del controllo degli impulsi.
Le terapie per il Gioco d’Azzardo Patologico esistono. Tuttavia, solo il 10% dei giocatori in difficoltà richiede un intervento specifico; molto spesso il giocatore d’azzardo giunge alla richiesta d’aiuto per tentare di risolvere i problemi che scaturiscono secondariamente alle perdite economiche, e non perché desideroso di smettere di giocare o perché cosciente di essersi ammalato.
Infatti, i giocatori patologici mostrano di intrattenere un rapporto particolare con la categoria della “sorte”: il loro pensiero risulta determinato da pregiudizi che influiscono in maniera determinante sulla valutazione della realtà, aumentando la probabilità che il comportamento dannoso venga ripetuto.
Quelle che seguono sono le distorsioni cognitive che tipicamente affliggono il pensiero del Giocatore d’Azzardo Patologico:
Gambler’s fallacy: quando un evento generato dal caso devia dalla media, l’evento opposto viene giudicato più probabile;
Overconfidence: gli individui esprimono una aumentata fiducia nelle proprie capacità che non è giustificata da dati reali;
Tendenze nei numeri: vengono individuate tendenze e “leggi” relativamente a distribuzioni casuali (numeri “ritardatari”);
Correlazioni illusorie: si rileva quando due eventi appartenenti a differenti domini della realtà vengono giudicati interdipendenti se si presentano in concomitanza. È anche alla base dei comportamenti ritualistici e scaramantici;
Vincite altrui: un errore che distorce in maniera piuttosto diretta la stima delle probabilità si presenta quando si viene a conoscenza delle vincite realizzate dagli altri (tramite mass media o esperienze più o meno dirette) e si ha la convinzione che “vincere” sia un evento che capita regolarmente;
Pregiudizi inerenti la memoria: questo pregiudizio interpretativo permette ai giocatori di far riferimento (inconsapevolmente) più spesso alle proprie esperienze positive di gioco piuttosto che a quelle negative (dimenticate), facilitando la decisione di mantenere il proprio comportamento.