Ancora richieste di aumento delle tasse per il gioco. Non si fa tempo ad avere qualche giorno di “pace”! ll mondo del gioco d’azzardo evidentemente non ne ha diritto e se non viene “tirato da sinistra o da destra” non ha il “diritto di vivere tranquillamente” come tutti gli altri settori industriali che oltretutto non danno risorse così importanti come quelle “ricavate” dal gioco. Bisogna sempre trovare qualcuno o qualcosa che voglia attingere dal settore e spremerlo ancora di più per “sanare i buchi” che evidentemente il nostro Governo non sa… “come coprire”. Quindi, ecco che si ripresenta l’ennesima richiesta di una nuova tassazione sul comparto del gioco per provvedere, questa volta, a garantire gli ammortizzatori sociali ai lavoratori per la cassa integrazione in deroga del 2014. Per fare il sunto di questa “nuova richiesta” si deve fare riferimento a quanto affermato da Riccardo Nencini del Psi che ha commentato quanto dichiarato dal Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti: “si deve reperire almeno un miliardo di risorse per coprire gli ammortizzatori sociali del 2014”.
Ma proprio e sempre sul gioco bisogna “infierire”? Secondo Nencini le risorse andranno reperite là dove non ci sono oneri per lo Stato, quindi senz’altro la soluzione ottimale sarebbe quella di una maggiore tassazione per le imprese che esercitano nel settore del gioco d’azzardo aumentando dal 13 al 20% la tassazione dei giochi pubblici. Si eviterebbe così, sempre secondo Nencini, il perdurante e costante aumento sul territorio delle sale da gioco, delle slot machine e dei centri scommesse che ancora “non sono sufficientemente controllati”. Si recupererebbero dai 4 ai 5 miliardi da investire per coprire la Cig e risolvere la tematica, grave, degli esodati. Parola di socialista portata avanti da tempo e che, forse, non tiene assolutamente conto dell’attuale situazione -precaria- del mondo del gioco d’azzardo, mondo sempre più “debole”, sempre più combattuto”, sempre più “affondato”.