La campagna elettorale ed il gioco pubblico. Si può dire, oggi come oggi che la campagna elettorale è finita e che le elezioni per il Parlamento Europeo stanno riconoscendo risultati un poco “sconcertanti”, che queste “europee” possano essere un “toccasana” per il gioco legale: ne hanno parlato tutti i politici “allo sfinimento” cavalcandone l’argomentazione con i pro (pochi a parte gli introiti dell’Erario), con i contro (immensi) e sviscerando punti di vista differenti, ma portando anche riflessioni ed idee che, affiancate alla Legge Delega, forse potrebbero portare ad un risultato interessante per tutto il settore, potrebbero essere state quasi taumaturgiche!! La proposta, quindi, che è nata durante “queste europee” di prendere dal gioco e dare ai cittadini che ne hanno bisogno non sarebbe da scartare come idea di base: il problema potrebbe essere su “come intervenire e dove prendere”.
Il gioco come “grande salvadanaio”… al quale attingere. Tutti i Governi che si sono susseguiti negli ultimi dieci anni non hanno fatto altro che attingere ai giochi per reperire risorse in generale, solo che le destinazioni sono state le più diverse e mai riservate ad un progetto effettivo e reale come il progetto di reddito di cittadinanza. In questi giorni una declinazione interessante del “prelievo ulteriore sul gioco” l’ha offerta Assotrattenimento: spostare l’attenzione dal settore legale al settore non legale, andando a scovare e trovare i danari che inevitabilmente servono dalla rete illegale che è ancora in grado di raccogliere ingenti somme e si parla di qualche miliardo. Questo, veramente, potrebbe essere un progetto su cui concentrare gli sforzi di tutti e sarebbe un progetto perfettamente coerente con i dettami della Legge Delega che ha previsto proprio una razionalizzazione e ristrutturazione del modello del gioco pubblico (e quindi lecito) con un innalzamento della guardia nei confronti dell’illegalità. Sarebbero tutti, ma proprio tutti, felici, contenti e “giocanti”.
