La rete di gioco legale. I controlli molto articolati che derivano dagli obblighi convenzionali, i controlli sui requisiti ed i controlli tecnici sono ciò che differenziano la rete legale da quella illegale e danno un valore strategico di enorme rilevanza che qualifica, quindi, la rete legale. Ma una parte dell’opinione pubblica -a volte spinta dai media e dalle notizie che volutamente si fanno arrivare ai normali cittadini- ha spostato l’attenzione dalla legalità alla semplicistica definizione di un falso problema: gioco sì o gioco no. Invece, la questione e l’attenzione va soffermata su gioco legale e gioco illegale: questa non è una mera opinione personale ma un fatto dimostrato dalla “storia del gioco”. La caduta della raccolta del gioco, prima del 2001, era data dalla diffusione dei video poker e l’esistenza della rete legale era data solo regolamentando il gioco, cosa che è avvenuta dopo il 2003.
Il caso della città di Bolzano. Se si riduce il gioco legale, si favorirà un ritorno dell’illegalità: caso limite è quello della città di Bolzano dove tutte le slot sono state tolte dai bar e dove è “rinata” -e non aspettava altro- l’illegalità, con i bar pieni di computer dove si gioca. Una buona parte del gioco illegale è passata negli anni della regolamentazione, nell’area legale come esemplificato dalla relazione della Commissione parlamentare antimafia del 2006. Quinsi se si vuole eliminare il gioco legale torneremo “indietro nel tempo” e daremo spazio proprio a quell’illegalità che lo Stato ha da anni combattuto, con ottimi risultati, e tutta la legalità sinora raggiunta, con le proprie norme, le proprie regole e le proprie leggi, sarà vanificata e questo per i territori sarà un grosso problema. Il ruolo che lo Stato assume, cioè quello di controllare il gioco, consente di far emergere una realtà imprenditoriale come tante altre che ci sono sul mercato… che se ne facciano una ragione i “benpensanti”!!!