E’ stata necessaria la sentenza di un tribunale del distretto di Columbia per stabilire, una volta per tutte, che di fronte al fisco un giocatore straniero ed uno statunitense sono uguali, sopratutto quando perdono! Il pronunciamento dovrebbe mettere definitivamente la parola fine ad una interpretazione delle norme tributarie, da parte dell’agenzia federale Internal Revenue Service (IRS), secondo la quale i giocatori stranieri sono tassati su ogni singola puntata vincente, indipendentemente dal fatto che a fine serata abbiano perso oppure no. Al contrario, i cittadini americani sono tassati sui guadagni che fanno per sessione di gioco. Quando un giocatore, al termine serata, vince più di quello che ha speso, paga l’imposta sul margine lordo. Se quella notte la fortuna gli ha voltato le spalle non dovra’ nulla all’erario. L’IRS aveva basato la sua prassi sul fatto che gli stranieri non possono dedurre le perdite di gioco dal proprio reddito come, invece, fanno i residenti negli Stati Uniti e che, quindi, tale facoltà deve essere loro preclusa anche durante le singole sessioni di gioco. Il giudice federale ha, pero’, stabilito che ciò e’ irrilevante poiché la norma tributaria non dice come misurare le perdite e le vincite.
Grazie a questa sentenza, i turisti stranieri che tenteranno la fortuna negli States avranno la certezza di un trattamento più equo.