Bplus “attacca” i poteri forti. Bplus, azienda leader nel mercato delle slot machine conosciuta, ricercata ed apprezzata piattaforma “visitata” da tantissimi utenti, per disposizione del Prefetto di Roma qualche mese fa era stata affidata alla gestione di un blind trust inglese sino alla data del 30 maggio del 2014, in attesa che l’azienda potesse essere ceduta nella sua interezza.
Ora Bplus ha fatto una richiesta di risarcimento nei confronti del Prefetto di Roma per un miliardo e 263 milioni di euro per i danni che la stessa concessionaria ha subito in seguito all’informativa antimafia emanata dallo stesso Prefetto, poi annullata contestandone la legittimità e subendo un danno di “immagine” notevole…
La difesa di Bplus. Secondo Bplus, e alla sua difesa, non ci sarebbe alcuna infiltrazione mafiosa nelle sue movimentazioni dato che la concessionaria è soggetta a continue azioni di monitoraggio da parte dell’Ufficio del Controllore, Dr. Alfonso Rossi Brigante che non avrebbe tenuto altresì conto che l’accusa di corruzione privata a carico del noto imprenditore Francesco Corallo -maggior azionista di Bplus- si era estinta dopo la rinuncia alla querela da parte della Banca Popolare di Milano che aveva concesso finanziamenti per 105 milioni di euro al centro di un procedimento della Procura di Milano. Francesco Corallo che è noto a tutto il mondo del gioco d’azzardo, si è dichiarato “pressato” per la vendita della propria azienda che ha un valore di quasi un miliardo di euro: la cessione societaria nella sua interezza farebbe peraltro “gola” a parecchi diretti concorrenti di Bplus e sarebbe senz’altro svalutata e verrebbero proposte cifre ben lontane dall’autentico valore dell’azienda. Il danno subito da Bplus dall’azione della Prefettura di Roma e dal Ministero dell’Interno ammonta complessivamente a 1.263 milioni di euro cifra per la quale si è richiesto il risarcimento dei danni e siamo certi che Francesco Corallo “venderà cara la pelle”!