Cosa ci dobbiamo ancora aspettare dai rappresentanti del nostro Stato? Forse, e senz’altro, non farà più notizia, ma la distruzione di una slot machine in piazza fa ritornare alla mente scenari anni ’50… e non è un bel vedere! Che il movimento leghista ci abbia “abituato” poi a gesti di natura nostalgica non v’è dubbio, e che gesti un poco troppo diretti che lo caratterizzano facciano parte dei propri rappresentanti è altrettanto vero: ma la testimonianza che i “verdi” abbiano “preso a martellate” nel senso non letterale della parola una slot machine ci è sembrata “una pubblica esecuzione” di indubbio cattivo gusto… Va bene il combattere il gioco pubblico, va bene che la Lega di questo ne vada, crediamo, fiera ma forse… il limite con questo pubblico gesto è stato oltrepassato, anche se senza dubbio l’intento voleva essere chiaramente e “semplicemente” simbolico.
Non è questo certamente il modo giusto per combattere il gioco d’azzardo. Per scoraggiare il gioco d’azzardo forse ci sono altri mezzi, ed il Governo ha l’onere di mettere in atto tutte le strategie che ritiene opportune, ma distruggere con un grosso martello la slot in segno di lotta alla ludopatia sembra solo un gesto “scenico” anche se di impatto. Tutto questo, certamente, riporta alla mente l’America proibizionista che nel 1950, a Chicago, metteva al rogo i flipper perchè ritenuti apparecchi di azzardo, con una esecuzione pubblica di fronte alla stampa locale: non staremo quindi “tornando indietro nel tempo”? Speriamo di no poichè la storia ha già spiegato quali siano stati gli effetti del proibizionismo americano, tutt’altro che positivi. L’altra considerazione che si può “estrarre” dal gesto leghista è come mai e perchè i consiglieri non abbiano scelto un prodotto di gioco illecito per la loro “dimostrazione”, ma un gioco di Stato con il rischio concreto di istituzionalizzare un atto vandalico in nome della tutela pubblica e ci mancherebbe solo questo!