Per il sesto anno consecutivo i casinò di Macao hanno messo a punto un fatturato record. Le case da gioco dell’ex colonia portoghese guadagnano sette volte tanto le colleghe di Las Vegas. Impiegano quasi un quarto della forza lavoro totale, e la pagano da trenta a quaranta volte in più rispetto agli altri settori. Se questi dati si sommano ad altre attività connesse ai casinò, come la vendita al dettaglio e l’ospitalità, si conta che qualcosa come 600mila persone residenti siano legate, dal punto di vista lavorativo, all’industria del gioco. In vista dell’inaugurazione di nuovi mega casinò nel 2016. Macao avrà bisogno di almeno 75mila lavoratori, tra case da gioco e hotel.Allora, perché non lasciare che il boom continui? I giochi d’azzardo, che rappresentano il 50 percento del prodotto interno lordo di Macao, hanno generato fenomeni di prostituzione, crimine organizzato e riciclaggio di denaro. Si devono fronteggiare anche conseguenze come uno sviluppo urbano incontrollato che porta alla perdita di spazi verdi, l’aumento della dipendenza da gioco e in deterioramento generale della vita. Al punto che per il residente medio, i pro dello sviluppo dei casinò possono superare i contro. I trasporti sono tuttora di cattiva qualità e c’è un alto tasso di inquinamento causato dai veicoli dei casinò, a disposizione dei 29 milioni di turisti che arrivano in città. E c’è pure da fare i conti con gli alti costi degli immobili.