La cancellazione di alcuni traghetti e aliscafi abitualmente carichi di giocatori in arrivo da Hong Kong, unita ad altri segnali sembrerebbe segnalare la necessità di ristrutturare ristrutturazione questa gigantesca industria del gioco d’azzardo.
Non si parla di crisi, ovviamente, ma, dato che il secondo trimestre del 2014 ha fatto registrare una crescita del 5% sullo sesso periodo dell’anno precedente contro il 20% del primo trimestre, qualche preoccupazione comincia a insinuarsi tra gli addetti ai lavori. Gli analisti ritengono che si vada verso un cambiamento di indirizzo che ha ancora una volta al centro le scelte di Pechino.
La campagna contro la corruzione e i privilegi guidata dal presidente cinese Xi Jinping, in particolare nei quadri del Partito comunista, con 63.000 funzionari già sanzionati tra gennaio e maggio, ha allarmato utenti abituali dell’azzardo cinese. La tendenza crescente di molti giocatori è di dirigersi verso altre mete meno politicamente sensibili come la vietnamita Nha Trang, ma anche Malaysia, Filippine, Singapore Londra, Sydney o altre località meno esposte dove sia possibile piazzare scommesse senza rischi.