Le slot machine come le conosciamo oggi sono il frutto di un’evoluzione tecnologica iniziata negli anni 70. Fino ad allora, infatti, queste erano considerate un gioco marginale sopratutto considerato il loro scarso contributo al conto economico delle sale da gioco. I protagonisti di questa evoluzione, che le ha portate nel giro di un decennio a diventare le regine incontrastate delle sale da gioco, sono stati sopratutto pionieri dell’elettronica spinti da coraggiosi imprenditori che hanno creduto con tutte le loro forze in questo genere di prodotti.
Fino agli anni ’50 le slot erano un gioco di nicchia composto da una scatola il cui manico metteva in moto un complesso meccanismo fatto di ingranaggi molto delicati e rulli sui quali erano riportati dei simboli. Questa struttura, particolarmente vulnerabile, era il punto debole del sistema molto spesso vittima di malfunzionamenti e manomissioni.
Il progresso tecnologico di quegli anni ha permesso di sostituire progressivamente queste delicatissime parti meccaniche con componenti elettronici con il doppio vantaggio di ridurne l’usura e aumentarne la sicurezza.
Il concetto moderno di slot è legato al nome della casa produttrice Bally e di William S. Redd, più tardi soprannominato “The King of Slot”.Intenzionato a rilanciare le oramai obsolete macchine a rulli, decise che era arrivato il momento di rivoluzionarne il design, i principi di funzionamento e i modelli di business fino ad allora usati.
Alla fine degli anni ’80 le slot meccaniche erano state irrimediabilmente sostituite delle più performanti video-slot il cui cervello elettronico permetteva di coniugare maggiore flessibilità dal punto di vista dei prodotti offerti e maggiore sicurezza intesa come riduzione delle truffe e manomissioni.