Il “gioco” cosa si deve ancora aspettare dall’Esecutivo? I nostri politici, forse, fanno in fretta a stabilire o cambiare leggi (quando al nostro Esecutivo interessa naturalmente), ma rimane poi ai vari comparti, colpiti dai cambiamenti dettati dalle “menti che governano le nostre vite”, trovare le soluzioni più acconce e sopratutto quelle che facciano “meno danni possibile”. Si ritorna, quindi, a parlare della Legge di Stabilità ed ai suoi “dettami” per quanto riguarda il pay out del mondo del gioco d’azzardo lecito: è un argomento che dovrebbe essere trattato “con le pinze” anche perchè mantenere nel comparto un appeal interessante e redditizio, “diminuendo” le possibilità di vincita può veramente sembrare… una missione impossibile che, invece, gli operatori del gioco devono affrontare… ed in fretta anche! I tempi tecnici “dettati” dall’Esecutivo sono risicati ed è per questo che la “missione” degli addetti ai lavori sortisce qualche (alta) difficoltà.
Fare presto e fare bene… “stanno bene insieme”? Certamente tutto si può fare, ma non è detto che funzioni bene (oppure che funzioni come ci si aspetta): la progettazione di nuovi software per le new slot che si adeguino alle disposizioni emesse non sarà assolutamente facile! Il legislatore ha proposto una tempistica oltremodo stringata nella quale ci dovrà “stare” la progettazione e la procedura di omologazione e certificazione dei prodotti, ma indubbiamente il lavoro di un anno sarà difficile contenerlo in circa tre mesi anche con tutta la buona volontà possibile. Quando il pay out è passato da 75 al 74 tanti congegni con la percentuale di retrocessione più alta non sono stati sostituiti, e tanti invece lo sono stati, ma con molta cautela: il drastico calo del gioco fa fatica a sostenere nuovi investimenti, la chiusura delle linee di credito bancario sta facendo il resto. Gli operatori stentano ad investire per sostituire un bene non ancora ammortizzato: è comprensibile… no?