Le nuove forme di gioco hanno mandato in pensione le lotterie, tranne quella del 6 gennaio, viva più per tradizione che per risultati di raccolta, l’unico baluardo rimasto a difendere un glorioso passato iniziato nel lontano 1957, anno in cui esordì con il nome di Lotteria di Capodanno.
La febbre da gioco non è scomparsa, ma è mutato nel tempo il modo di tentare la fortuna. Colpa della grande varietà che adesso offre il mercato ma, soprattutto, del fatto che oggi si cercano giochi più veloci, dal risultato immediato. In pochi amano aspettare un’estrazione per mesi. E così di alcune lotterie è rimasto solo il ricordo: Carnevale di Viareggio, Gran Premio di Merano, Regata storica di Venezia. Sono alcuni dei più celebri concorsi che hanno contrassegnato storia e tradizione del nostro Paese e che, aggredite da giochi più moderni, veloci e, soprattutto ricchi, sono via via scomparse, quasi umiliate dai dati di raccolta impietosi.
C’è stata un’epoca, a cavallo tra gli anni Ottanta e gli anni Novanta, in cui la Lotteria Italia spopolava: 30 milioni di biglietti venduti a ogni edizione, con il record dei 37 milioni e 400 mila del 1988. Più un italiano su due aveva in tasca un tagliando della fortuna. Ora tutto è cambiato. Basti pensare che dal 2002 a oggi non sono stati riscossi montepremi per 23 milioni di euro. Nel 2008, addirittura, nessuno andò a reclamare il primo premio.
In questa ultima edizione sono stati distribuiti 15 milioni di euro in premi ai quali si devono aggiungere i 14 milioni assegnati con la lotteria istantanea abbinata al biglietto della Lotteria Italia e alla trasmissione televisiva “La prova del cuoco”. Complessivamente i 29 milioni di euro che torneranno in vincita (ci sono 180 giorni di tempo per richiedere i premi) sono il 76% di quanto gli italiani hanno investito nell’acquisto dei tagliandi: per l’edizione 2014 ne sono stati venduti 7,65 milioni, per una raccolta di 35,2 milioni di euro.
Il primo premio da 5 milioni di euro è finito a Roma. Con questa vincita, la Capitale è tornata protagonista vincendo per l’ottava volta nelle ultime 20 edizioni il premio più importante di uno dei giochi più antichi del settore. Roma vanta quattro vincite da 5 milioni di euro centrate dal 2001 a oggi (con l’eccezione dell’edizione 2003, quando il primo premio fu pari a 6 milioni), tra cui quella mai riscossa dell’edizione 2008/2009, rimessa in gioco il 6 gennaio dell’anno successivo e vinta (e incassata) di nuovo nella Capitale. Ma anche con le lire Roma dominava visto che si vinsero 15 miliardi di lire nel 1998 e nel 1999, assieme ai 7 miliardi centrati del 1996.
Il numero di biglietti venduti negli ultimi anni non rende onore alla Lotteria Italia, uno dei giochi con le più alte probabilità di vincita, 1 su 3,4 per l’esattezza, come risulta dall’analisi delle edizioni del triennio 2011/2013 calcolando i premi dell’estrazione finale, dei concorsi giornalieri e settimanali e di quelli garantiti dal biglietto Gratta e Vinci venduto insieme al tagliando della Lotteria.
La stagnazione in cui versa il gioco è ancora più evidente nel confronto con la tipologia di biglietti a estrazione istantanea. I Gratta e Vinci viaggiano a una media di 27 milioni di euro ogni 24 ore. In altre parole, un’intera edizione della Lotteria Italia vale un giorno e mezzo di raccolta del Gratta e Vinci.