Tutto il “mondo è Paese”. Il Segretario all’Economia e Finanze di Macao, Lionel Leong Vai Tac ha dichiarato che il Governo non vuole che gli operatori di casinò costringano i dipendenti a prendere congedi non pagati: peccato che questo commento è arrivato dopo che era stato riportato che alcuni operatori stanno incoraggiando i propri dipendenti proprio a fare questo subito dopo l’ultimo capodanno cinese festeggiato il mese scorso! Ci consola il fatto che anche dall’altra parte del Pianeta i Governi da un lato dicano una cosa e dall’altro ne facciano un’altra: è proprio vero che “tutto il Mondo è Paese”… Questa polemica si è concretizzata dopo che il quotidiano di Hong Kong “The Standard” aveva reso noto che l’operatore di casinò Wynn Macau Ltd è già da qualche anno che incoraggia il suo staff a prendere congedi non retribuiti.
La crisi è planetaria. Sembra proprio che il vento della crisi non soffi solo sui “casinò tricolori”, ma anche all’estero si studiano misure per ridurre i costi relativi al gioco, purtroppo iniziando da quello del lavoro che è senza dubbio il più oneroso e, quindi, approfittando di periodi stagionali più tranquilli, vengono incoraggiati i collaboratori a prendersi qualche giorno di vacanza, pagato o meno. Anche lì il costo del lavoro si presume quest’anno aumenti e gli operatori stanno prendendo diverse misure per abbattere il costo del lavoro specie proprio ora che da mesi si registra quasi un crollo degli incassi. Infatti, gli incassi dei casinò di Macao, a febbraio dell’anno corrente, sono scesi del 48,6% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso e sono stati pari a 19,5 miliardi di patacas -valuta locale- pari a circa 2,4 miliardi di dollari: così sono saliti a nove i mesi di flessione consecutiva delle entrate! Con buona pace degli operatori del nostro territorio che si lamentano sempre, ma a questo punto si potrebbe dire… anche a ragione.