L'associazione di categoria che raccoglie gli operatori di gioco on line spagnoli (Jdigital) ha presentato, nei giorni scorsi, una relazione sul regime fiscale del settore. I dati riportati sono allarmanti: in un anno il mercato telematico ha perso più di settanta milioni di euro, con un calo di circa il 31% rispetto al 2012.
Nei paesi in cui la pressione fiscale sul telematico è elevata, le difficoltà per gli operatori sono maggiori con tassi di uscita dal mercato più alti della media europea. Jdigital chiede, pertanto, un intervento che porti l’aliquota fiscale ordinaria vicina alle tariffe che si applicano nelle Comunità Autonome (10%), l’attuazione di esenzioni, deduzioni e sconti per incoraggiare gli investimenti in tecnologia e la creazione di nuovi posti di lavoro.
Nonostante il reddito netto del settore sia positivo (234 milioni di euro), a causa delle gravose imposte applicate sulle attività economiche, la sostenibilità degli operatori iberici è a rischio. Per tamponare questa situazione e provare a risollevare le sorti dell'intero comparto, l'associazione propone di riformare la fiscalità dei giochi da remoto.
Secondo il rapporto, infatti, negli stati in cui la pressione fiscale è minore (Regno Unito, Italia, Danimarca) tali risorse vengono impiegate per l’innovazione e per garantire la sostenibilità del settore nel lungo periodo.