Il mondo del gioco d’azzardo “sano” e lo Stato. Bisogna continuare a sottolineare, e questo si crede in tutte le parti del Pianeta dove si gioca d’azzardo, che questo mondo è assolutamente affascinante, ma altrettanto “pericoloso”, sopratutto per chi spende tanto tempo e tante risorse in questo settore! Non ci si può più nascondere dietro una facciata “benpensante”, oppure dietro qualche “estremizzazione” per dire che purtroppo “taluni giocatori” vengono coinvolti nel gioco d’azzardo patologico e nelle sue conseguenze che sono “difficili da ammettere e risolvere”. La conseguenza di questo “bel discorso” è che le associazioni e le istituzioni devono “darsi una mano” e trovare strategie e normative che mirino sopratutto alla tutela dei più deboli e dei più sensibili cercando di fare gli interessi di tutti, dai giocatori, alle aziende produttrici dei giochi ai concessionari.
Lo Stato deve fare “un’opera di forza” e… proteggere i giocatori. Certamente legiferare in modo corretto per tutti non è e non sarà un’impresa semplice e facile, ma al giorno d’oggi diventa insostenibile non farlo se non si vuole, al paradosso, che il gioco muoia e, sparendo, non affidi “nelle braccia del gioco illecito” tutti quei giocatori responsabili e consapevoli che nel gioco vedono senz’altro “l’azzardo”… ma vedono sopratutto il divertimento e la sfida. La decisione di giocare è e rimane una scelta individuale e personale, ma si crede debba essere fatta con cognizione di causa ed a coloro che scelgono di giocare devono essere fornite informazioni specifiche sui rischi finanziari e sulla salute che vanno ad incontrare giocando, fornendo a tutti linee guida per il gioco responsabile e che possano far riconoscere i segni di dipendenza e che possano sottoporre risorse per “richiedere aiuto”. Lo Stato, con le associazioni del settore, deve fare questo… è il minimo che ci si aspetta da chi deve “provvedere” ai cittadini ed alla loro “incolumità” fisica e psicologica.