Ma veramente il gioco è la causa di tutti i mali? L’assunto di partenza su cui fondare la ristrutturazione, normalizzazione e funzionalità del mondo del gioco d’azzardo è quello certamente di eliminare dall’agenda delle”calamità vicarie” a cui attribuire la criticità, quasi cronica, del nostro Bel Paese il gioco d’azzardo lecito: il nuovo sistema gioco, se vogliamo risolvere veramente qualcosa, non dovrà essere assolutamente aggredibile dai “falsi moralizzatori” del Paese e da Amministrazioni Regionali e comunali o da chiunque si erga a battagliare contro il gioco lecito. Questo non per scavalcare i diritti di qualcuno, ma semplicemente per la coerenza che deve comprendere scopi condivisi e comuni. Semplificazione e razionalizzazione devono essere le due strade maestre da seguire e si dovrà far convergere su queste strade “gli scopi istituzionali che si assegnano al gioco lecito, e gli sforzi delle imprese di settore che in esso investono.
Sforzi e scopi comuni per un traguardo “soddisfacente e gradevole” per tutti. Gli scopi comuni dovranno essere caratterizzati da “volontà, semplicità e chiarezza” oltre che ovviamente da logicità “pratica e spicciola”. Se si metteranno in pratica questi elementi ne deriverà una “nuova legge nazionale” sul gioco, composta da quindici articoli al massimo, che sarà di facile applicazione, che tutti potranno accettare, seguire ed applicare ed assolutamente inattaccabile da alcun Ente od Associazione che dir si voglia: quindi, una legge semplice che “tocchi ed arrivi” agli interessi di tutti. Agli introiti per l’Erario che potranno proseguire ad essere corposi, alla possibilità di lavoro per gli operatori e le imprese del settore, all’impiego di risorse umane in modo “sereno e futuribile”, alla tutela dei consumatori -principalmente dei minori- ed al rispetto del territorio: con un po’ di serenità si può arrivare allo scopo comune, basta che ancora una volta non si additi come colpevole di tutto il gioco e solo il gioco.