Accanimento mediatico. Dobbiamo prendere atto che da due anni a questa parte il comparto del gioco lecito ha subito attacchi mediatici di tutti i generi e da tutte le parti politiche: ci sono stati attacchi durissimi al “gioco” e si è certamente “dimenticato” di parlare invece delle difficoltà oggettive che le imprese che operano del settore del gioco lecito incontrano e, di contro, quante risorse umane sono state impiegate e quale è e sarà il suo bacino occupazionale. L’impegno profuso da più parti, cittadini e amministrazioni compresi, per osteggiare la nascita e la crescita di operatori del gioco è stato ragguardevole, ma anche tanto discutibile. As.Tro, associazione che tutela gli addetti al mondo del gioco d’azzardo, da sempre tutela il settore e ritiene assolutamente che si debbano fare serie riflessioni su tutto ciò che “orbita” nel settore, deve essere fatto ora, con precisione e celerità. Non ci si può permettere, nel nostro tempo, di osteggiare imprese o micro imprese che riescono a dare lavoro a tante persone. Ciò che di realmente buono offre il mercato del gioco legale. Questi i numeri: “solo” le attuali 380mila awp necessitano di almeno 12mila addetti all’esazione/ manutenzione/ installazione negli esercizi, 5.000 addetti a mansioni amministrative, 6.000 addetti alla promozione commerciale, 4.000 tecnici specializzati per le riparazioni: basterebbe questo brevissimo elenco per far mettere questi dati sull’ ago delle varie bilance, dentro e fuori il settore, dentro e fuori il Palazzo della politica. Tutto il comparto del gioco ha diritto di essere riconosciuto come settore “importante” per il nostro Paese: questo è il salto di qualità che il settore del gioco lecito deve fare e che chiede a gran voce ed i nostri politici devono rendersene conto una volta per tutte, e non solo quando mettono a bilancio gli introiti che il comparto tutto “getta” nelle casse nello Stato. Questo è poco coerente.