I Tar… sempre al lavoro. Ormai non passa giorno che non vi sia un intervento, o più interventi, da parte dei Tar di tutta la nostra bella Penisola per far rispttare i tanti regolamenti comunali delle varie città e regioni che indicano le distanze di “sicurezza” dalle quali nessuna attività attinente il gioco d’azzardo può esistere. Siamo, quindi, abituati a questo “stillicidio” di sentenze e questa volta tocca al Tar di Brescia bloccare l’installazione di nuove slot machine nel Comune di Goito (Matova) in un locale che non rispetta la norma sulla distanza minima dai luoghi sensibili (500 metri da scuole, chiese, oratori e centri di aggregazione giovanile). Il dato di fatto che si evince è che sempre più Comuni lombardi tendono a far rispettare più che rigorosamente questa norma delle distanze e che stanno “all’erta” per farle assolutamente rispettare dalla Polizia locale e sanzionare, poi, chi non vi si attiene.
Tante, fin troppe, restrizioni. Queste norme -di ristrettezza- sono indubbiamente efficaci, vengono riconosciute e fatte rispettare anche nelle sedi giudiziarie quindi, il Tar di Brescia, come prima quello di Milano, ha seguito e seguono questo “indirizzo normativo”. La Regione Lombardia, forse, è una delle Regioni che agisce all’unisono e le città “più grandi” fanno indubbiamente da spartiacque per quelle più piccole che, certamente, hanno paura di affrontare spese legali per far rispettare le norme in essere. Certamente, chi “ama” il mondo del gioco non può fare a meno di pensare a quante e quali “ristrettezze” siano costretti a sopportare gli imprenditori e gli operatori che investono in questo settore, a quanto hanno versato allo Stato per avere concessioni e permessi… che vengono poi molto limitati e che impediscono, in ogni caso, la libertà di impresa. Forse, finalmente, dovrebbe arrivare “qualcosa” che metta tutti in condizione di lavorare, investire ed essere tutelati… però veramente!