La raccolta dei giochi pubblici è a rischio riciclaggio. A dirlo è la Guardia di Finanza in occasione dell’ultima operazione straordinaria di controlli a tappeto sul gaming avviata con il calcio di inizio dei mondiali in Brasile e terminata a metà agosto: su circa 1.500 esercizi e sale scommesse controllate sul territorio nazionale il 21% è risultato irregolare. In un punto di gioco su cinque sono state contestate 309 violazioni, sequestrati 57 slot e totem illegali, chiusi 150 esercizi per la raccolta di scommesse non autorizzati e denunciati 235 responsabili all’autorità giudiziaria.
Certo è che, a fronte di un volume di giocate così alto, spiegano dalla GdF, il numero di segnalazioni di operazioni sospette provenienti dai concessionari sembra limitato. Le Fiamme Gialle mettono in evidenza come recenti indagini abbiano dimostrato infiltrazioni della criminalità organizzata nel settore con pesante coinvolgimento di alcuni concessionari.
Sul fronte telematico i rischi di riciclaggio si muovono su due corsie. Da una parte le scommesse, dove sempre più spesso i concessionari per ottenere la concessione presentano fideiussioni fittizie o inesistenti. Sui siti online illegali, invece, i server sono quasi sempre ubicati in paradisi fiscali dove il controllo spesso sfuma o è impossibile. La sola arma rimane l’oscuramento: i siti fino a oggi inibiti dall’ ADM sono 4.898.