La battaglia contro l’illegalità… è aperta e senza “quartiere”. Nonostante lo Stato… non adori -oggi- il mondo del gioco d’azzardo pubblico, non lo tuteli -fino ad ora- e permetta che venga “guerreggiato” dalle Amministrazioni Comunali, dalle Regioni e quant’altro, nello stesso tempo, però, continua a combattere strenuamente il gioco illecito mediante accertamenti, indagini e sopralluoghi. E’ emerso, infatti, dalle indagini espletate dalla Guardia di Finanza un giro di giocate, relative al 2013, pari a circa tre miliardi di euro e controlli sugli apparecchi da intrattenimento hanno segnalato un esisto irregolare pari a circa il 50% dei casi. Questo è il panorama non troppo roseo sul gioco illegale nella provincia di Torino “dipinto” dalla Guardia di Finanza nel corso dell’audizione tenutasi alla Commissione Comunale Antimafia dove si sono approfondite appunto le tematiche del contrasto all’illegalità e le modalità operative poste in essere dalle Forze dell’Ordine.
L’impegno delle Forze dell’Ordine è continuo, supportato e ben indirizzato. L’attività delle Autorità è supportata dalle banche dati e dagli applicativi informatici, nonchè da software “dedicati” e si estrinseca con una capillare presenza sul territorio da parte delle Forze dell’Ordine, da un’azione approfondita di intelligence e da un’analisi di rischio da concretizzarsi attraverso l’aggiornamento di specifici “profili di pericolosità” che aiutano a selezionare gli operatori “particolari” da sottoporre a controllo e perseguire: tutti validi aiuti per i funzionari che, poi in pratica, devono effettuare i sopralluoghi. Un ulteriore strumento di aiuto per la Gdf è il sistema di controllo AAMS, un software installato su pc portatili che consente, attraverso la lettura della scheda di gioco delle slot machine, di rilevare -per differenza- gli incassi e le giocate che, pur essendo state effettuate dagli apparecchi, non sono state “regolarmente registrate” dalla rete telematica gestita dai concessionari. Ma quando danaro è stato sottratto agli imprenditori onesti ed al nostro Erario? Tantissimo… quindi che la “battaglia” continui.